Quando mancano dodici ore alla trade deadline Nba (ore 21 italiane di oggi, giovedì 23 febbraio), si intensificano le voci e le indiscrezioni sugli scambi dell'ultimo momento, quelli che general manager e agenti dei giocatori proveranno a concretizzare sul filo di lana. Intanto, gli Atlanta Hawks di Mike Budenholzer hanno ottenuto dai Philadelphia 76ers Ersan Ilyasova, in scadenza a fine stagione, in cambio del brasiliano Thiago Splitter, di una seconda scelta al prossimo Draft e dei diritti su un'altra chiamata al secondo giro della Lottery 2017. Con Ilyasova gli Hawks si assicurano un lungo perimetrale (14.8 punti e 5.9 rimbalzi di media), all'occorrenza in grado di giocare anche da ala piccola, e contestualmente lasciano andare Splitter (altro giocatore in scadenza), ormai alle prese con gravi infortuni da due stagioni.
Quanto ai rumors delle ultime ore, i Detroit Pistons sarebbero pronti ad ascoltare e accettare offerte sia per Andre Drummond che per Kentavious Caldwell-Pope. Secondo quanto riportato da Marc Stein di Espn, per il lungo di Van Gundy si sono già fatte avanti Portland, Brooklyn e Toronto Trattativa mai nata, quella con i Trail Blazers, che hanno chiuso sul nascere ogni discussione quando hanno compreso che i Pistons avrebbero accettato come contropartita solo C.J. McCollum, che invece non si muoverà dall'Oregon. Resta comunque improbabile che Detroit riesca a trovare una destinazione a Drummond nelle prossime ore. Discorso simile anche per Caldwell-Pope, restricted free agent a fine giugno, che i Pistons scambierebbero solo per un lungo di livello e una prima scelta al prossimo Draft. A Mo City rimane in bilico anche il futuro di Reggie Jackson, per il quale si erano fatti avanti gli Orlando Magic, ma per il momento l'ipotesi viene definita come tramontata.
A Minneapolis, Tom Thibodeau, allenatore dei Timberwolves, ha smentito ogni voce riguardante possibili trade che vedano coinvolto Ricky Rubio. Negli scorsi giorni il playmaker nativo di Badalona era stato accostato ai New York Knicks, mentre a Minnesota sarebbe dovuto finire Derrick Rose, che avrebbe così raggiunto il suo vecchio allenatore ai tempi dei Chicago Bulls. Opzione scartata dallo stesso Thibodeau, che ha infatti dichiarato: "In questo periodo dell'anno tutti parlano con tutti. Ovviamente, se ci fosse la possibilità di migliorare la squadra, ci penseremmo. Ma sono felice del roster che ho disposizione. Mi piacciono questi ragazzi, sono soddisfatto del loro atteggiamento".
Continua intanto a circolare la voce che vorrebbe i Los Angeles Lakers di Magic Johnson interessati a Paul George degli Indiana Pacers. Lo stesso Magic avrebbe contattato al telefono il suo ex grande rivale Larry Bird per sondare la pista George, superstar dei Pacers, che nel 2018 avrà la possibilità di uscire dal contratto. Indiana, secondo quanto riportato da Ramona Shelburne di Espn, non ha però intenzione di lasciar andare il suo All-Star, considerato l'uomo sul quale puntare per costruire una squadra da titolo. Ecco perchè Bird ha per ora resistito anche alle avances dei Boston Celtics, cercando al contrario di arrivare a giocatori in grado di far fare il salto di qualità alla sua squadra. Indiana è infatti disponibile a cedere la sua prima scelta al prossimo Draft per rinforzare il roster: il nome più caldo è quello di Jahlil Okafor dei Philadelphia 76ers, anche se la trattativa è al momento su un binario morto. Per Okafor si starebbero muovendo anche i Chicago Bulls, disposti a cedere Nikola Mirotic e Doug McDermott. Lakers che invece non avrebbero intenzione di lasciare andare alcun giocatore tra i loro giovani (Randle, Russell, Clarkson e Ingram), preferendo invece discutere di un eventuale addio di veterani come Josè Calderòn e Nick Young.