I Denver Nuggets sorprendono tutti (probabilmente anche se stessi) e battono i vice campioni in carica con una prestazione mostruosa da tre punti. Hernangomez è il mattatore della serata con 27 punti e 10 rimbalzi, mentre Barton e Nelson si fermano rispettivamente a 24 e 23 punti; da sottolineare anche la tripla doppia di Jokic con 17 punti, 21 rimbalzi e 12 assist. Golden State fatica molto alla terza gara in quattro giorni, dovendo rinunciare anche a Thompson e Livingston: Curry è terribile con 1/11 dall'arco, mentre Durant si salva con 25 punti che non bastano però a trascinare i suoi alla vittoria.
Il primo tempo è un monologo dei padroni di casa, non appena i giocatori dei Nuggets hanno il minimo spazio cercano un tiro da tre. I Warriors non riescono a chiudere in tempo sugli avversari e una volta che i vari Barton, Nelson ecc. trovano un po' di fiducia il gioco è fatto. Fra di loro c'è anche Juancho Hernangomez (fratello di Billy), che segna 11 punti nel primo quarto ma è nel periodo successivo che la partita si fa durissima per i Warriors. Con il secondo quintetto la squadra di Kerr non regge neanche in fase offensiva, mentre dalla panchina avversaria entrano Miller e Murray, anche loro ispiratissimi. A Golden State manca la classica aggressività difensiva; e se è vero che i Nuggets hanno la filosofia del "segnare un punto in più degli avversari", è anche vero che gran parte delle triple sono realizzate dopo passaggi di facile lettura. Ad ogni modo, con 16 triple messe a segno nel primo tempo, Denver si ritrova avanti 79-54.
Il terzo quarto di solito è il momento in cui i Warriors danno lo strappo decisivo al match ma stavolta non riescono ad aumentare l'intensità in fase offensiva, con uno Steph Curry molto negativo da tre punti (1/11 a fine gara). Durant prova a trascinare i suoi con qualche canestro ma non serve, perché i Nuggets tengono bene in attacco. L'ultima frazione di gioco vede i padroni di casa rilassarsi un po' troppo e Golden State (con il quintetto della panchina) torna per un attimo a sette punti di distanza, grazie alle giocate di McCaw e Clark. Il contro parziale però è immediato con Jameer Nelson che sembra quello dei tempi migliori, e lo strappo decisivo è dato ancora da Hernangomez, il quale con due triple consecutive spegne definitivamente ogni velleità avversaria.