Minnesota Timberwolves - Memphis Grizzlies 99-107
Gara dai due volti quella andata in scena a Minneapolis, dove i Grizzlies privi di Gasol, Allen e Parsons nonostante un avvio decisamente a rilento riescono dal secondo quarto a registrare la difesa e portare a casa una vittoria molto importante in un momento di forma non esattamente idilliaco. Tra le fila dei T'Wolves non c'è LaVine, la cui stagione è terminata anzitempo per la rottura del crociato, sostituito in quintetto da Rush: la squadra di Thibodeau approfitta di un primo quarto in sordina degli ospiti per mettere a referto 31 punti a fronte dei soli 15 dei Grizzlies, che soffrono le scorribande di Rubio e Wiggins, oltre alla fisicità di Towns. Le maglie difensive degli ospiti si stringono con il passare dei minuti, e le percentuali di tiro dei padroni di casa scendono drasticamente a partire dal secondo quarto, quando Green e Conley salgono di colpi trascinando, con Carter e Daniels, Memphis alla rimonta: all'intervallo è 48 pari.
Nel terzo periodo è Ennis, con tre triple in avvio di ripresa, a lanciare l'allungo per i Grizzlies, con l'inerzia della gara che inizia a spostarsi dalla parte dei viaggianti. Altre due conclusioni dalla distanza, stavolta di Green, sembrano lanciare definitivamente Memphis, ma è Bjelica ad accorciare le distanze con cinque punti in un amen. Minnesota resta aggrappata alla gara, i Grizzlies pagano un fisiologico passaggio a vuoto difensivo, che consente a Muhammad di dimezzare lo svantaggio. Sette minuti di sostanziale equilibrio sembrano presagire ad un finale in volata, ma Carter e Conley firmano il break di 7-0 che spacca in due la contesa. Green risponde con otto punti di fila ai tentativi di rimonta dei padroni di casa, chiudendo di fatto i giochi per la vittoria dei suoi Grizzlies.
Sacramento Kings - Golden State Warriors 109-106
Cadono in overtime, dopo una gara bella ed equilibrata, i Golden State Warriors di un comunque ottimo Stephen Curry, che collezionano l'ottava sconfitta stagionale contro degli indomiti Sacramento Kings. Trascinati dal solito Cousins, che sfiora la tripla doppia, la squadra di Joerger alimenta grazie a questo successo, fatto di una ottima prova difensiva tra le altre cose, le proprie velleità di playoff, restando a due lunghezze dall'ottava piazza.
Ritmi piuttosto elevati e percentuali discretamente alte in avvio di gara, con Collison, McLemore ed il solito Cousins che rispondono ai primi tentativi di allungo degli ospiti, portati dal solito trio di frombolieri esterni. Le triple di Tolliver e due canestri dell'uomo simbolo dei Kings tengono a galla i padroni di casa nel momento peggiore del primo quarto, sul 22-15. Curry continua a martellare dal perimetro, ma McLemore è rovente e risponde dalla parte opposta per il -4 del primo intervallo. Anche la second unit di Joerger risponde presente, non pagando particolarmente dazio contro Iguodala e compagni, che non riescono a dare la sterzata decisiva al match come al solito, anzi. Sono Barnes e Cauley-Stein a trascinare Sacramento fino al sorpasso di misura. L'equilibrio non si rompe nemmeno con il ritorno in campo del quintetti titolari: alla pausa lunga il tabellone recita 56 pari.
In avvio di ripresa sono gli uomini di casa a provare ad alzare immediatamente il ritmo della gara, con Cousins che trascina i suoi a suon di canestri, rimbalzi ed assist (sfiorerà la tripla doppia per una sola assistenza mancata). I Kings volano sul più otto, ma le triple in rapida successione di Curry, Thompson e Draymond Green riportano sotto i Warriors. Kerr limita le rotazioni al minimo indispensabile, tenendo in campo i suoi uomini fidati: il quintetto piccolo, con Iguodala da quattro e Green da centro nominale, non dà tuttavia i frutti sperati, con Sacramento che limita il potenziale offensivo dei vice-campioni in carica nell'ultimo quarto. Sedici, soltanto, i punti messi a segno dagli ospiti, che riescono a recuperare l'iniziale svantaggio firmato Tolliver e Cauley-Stein. Nell'ultimo, rovente, minuto, dopo il pareggio di Green, Cousins sbaglia per due volte dalla distanza, con Curry e Thompson che replicano non trovando il guizzo vincente.
I primi due minuti dell'overtime sono decisivi per indirizzare la gara: dopo i primi due tentativi d'allungo, il terzo è quello buono per i Kings, che grazie alla tripla di Barnes e ai due canestri di DMC scappano sul più sette, che stavolta non viene recuperato dagli ospiti: la tripla di Curry, ed i due liberi successivi, sono soltanto illusori, con Collison che archivia la pratica dalla lunetta dopo l'arrivo del fisiologico braccino nell'ultimo minuto di gara.