L'avventura di Carmelo Anthony con la maglia dei New York Knicks potrebbe essere giunta ai titoli di coda. Dopo anni di difficoltà, di incomprensioni, di frustrazione, di allenatori esonerati e di obiettivi mancati, Melo non fa più parte del progetto tecnico della franchigia della Grande Mela. A decretare la totale rottura del rapporto tra le parti, ci ha penso il presidente delle operazioni cestistiche Phil Jackson, che prima ha fatto trapelare alla stampa la sua intenzione di chiudere l'era Anthony a New York, poi si è messo alla ricerca di acquirenti per il suo numero sette. 

Carmelo Anthony e Kevin Love. Fonte: Anthony J. Causi/New York Post

Operazione non così facile, e per almeno due motivi. Innanzitutto, perchè nel contratto di Carmelo c'è l'ormai nota clausola "no trade", per la quale è il giocatore a decidere se accettare l'eventuale scambio messo in piedi dal suo management. Il secondo motivo risiede nel fatto che non tutte le franchigie contattate dai Knicks per sondarne la disponibilità ad acquisire Anthony si sono mostrate interessate. Secondo quanto riportato infatti da Espn, sia i Cleveland Cavaliers che i Boston Celtics avrebbero rifiutato uno scambio con Melo come contropartita. Dall'Ohio ai Knicks sarebbe potuto arrivare Kevin Love, ma Cleveland ha detto no, mentre i biancoverdi di Danny Ainge hanno stoppato sul nascere ogni trattativa. Ecco perchè al momento rimane in piedi soprattutto l'ipotesi Los Angeles Clippers. Lob City, franchigia di proprietà di Steve Ballmer ma allenata e gestita da Doc Rivers, è alla ricerca di un'ala piccola che possa farle fare il salto di qualità nella Western Conference, per diventare a tutti gli effetti una contender al livello dei Golden State Warriors e dei San Antonio Spurs. Non sarà però Blake Griffin la contropartita di Anthony, perchè una disposizione del contratto collettivo Nba prevede che non possano far parte dello stesso roster due giocatori il cui status contrattuale sia quello dell'extension dopo la fase da rookie. New York ha già Derrick Rose in squadra, e non potrebbe dunque avere anche Griffin. I network americani hanno quindi rilanciato l'ipotesi di una trade che coinvolga due o tre elementi tra Jamal Crawford, Austin Rivers, Luc Mbah a Moute e J.J. Redick. 

Steve Mills e Phil Jackson. Fonte: Anthony J. Causi/New York Post

I Clippers parrebbero effettivamente interessati ad accaparrarsi i diritti sulle prestazioni sportive di Anthony, mentre il due volte campione olimpico con la maglia di Team USA non avrebbe ancora sciolto la riserva, non convinto di lasciare New York. E' ora però chiaro che Carmelo non è più nei piani di Phil Jackson e del general manager Steve Mills, che gli avrebbero comunicato la loro intenzione di scambiarlo in un breve colloquio avvenuto pochi giorni fa. Jackson avrebbe in mente di costruire il prossimo nucleo della squadra attorno a Kristaps Porzingis, Courtney Lee, Justin Holiday, Mindaugas Kuzminskas e Willy Hernangomez, come riportato oggi dal quotidiano New York Post. Non sono dunque cristallizate le posizioni di Joakim Noah e Derrick Rose, giunti quest'estate dai Chicago Bulls. Per il centro francese, Jackson avrebbe in mente un ruolo dalla panchina, come riserva di un altro lungo da pescare nel mercato dei free agents di questa estate, mentre l'MVP della regular season 2011 potrebbe anche non concludere la stagione (a giugno è in scadenza di contratto) ed essere scambiato entro la deadline del 23 febbraio. Discorso simile anche per Brandon Jennings, che nei suoi cinque mesi dalle parti del Madison Square Garden non ha fatto molto per convincere i Knicks della bontà della sua acquisizione. Resta infine il capitolo allenatore: Jeff Hornacek rimane in bilico, ma attualmente un suo esonero non è la priorità di Jackson, che ha già a libro paga l'ex pupillo Derek Fisher, licenziato proprio dodici mesi fa.