Brooklyn Nets - Miami Heat 106-109
Gara dai tre volti quella andata in scena al Barclays Center di Brooklyn, dove dopo un inizio sostanzialmente equilibrato, i padroni di casa sono riusciti a prendere il largo nelle due frazioni centrali, prima di crollare nell'ultimo periodo di fronte allo stordente parziale di 38-17. Lopez e Booker rispondono in avvio ai tentativi di fuga ospiti, che con Dragic provano ad alzare ritmo ed intensità della gara. Gli Heat non riescono a scappare nel punteggio e soffrono nel secondo quarto le migliori percentuali dal campo dei padroni di casa: Miami va inizialmente sul più 9 (39-30), ma viene ripresa e superata dal parziale di 22-5 firmato da Lopez e Bogdanovic.
La tripla di Kilpatrick sulla sirena regala dieci lunghezze di vantaggio ai Nets in avvio di ripresa, confermate ed implementate nel corso del terzo periodo, quando la contesa sembra pian piano essere ipotecata a favore di Brooklyn. Sul -18 (71-89) Miami tuttavia si ritrova soprattutto difensivamente, con Waiters ed Ellington che lanciano i primi abbozzi di rimonta: i Nets contengono la prima spallata, crollando però nel finale alle conclusioni dalla distanza di Dragic prima ed Ellington successivamente, che firmano il pareggio a quota 99. L'inerzia si sposta tutta dalla parte degli ospiti, che ancora grazie a Waiters ipotecano la vittoria.
New Orleans Pelicans - Oklahoma City Thunder 105-114
E' sufficiente un ottimo primo tempo agli Oklahoma City Thunder per archiviare la pratica New Orleans Pelicans, con un Anthony Davis ancora a mezzo servizio. Soli sedici minuti in campo per lui, a fronte di un Russell Westbrook come al solito dominante, autore dell'ennesima tripla doppia stagionale. Lo zero trascina i suoi in avvio, nonostante un avvio di gara condizionato da errori e mani fredde: dopo sei minuti i Thunder sono avanti 13-6, con i padroni di casa che stentano a trovare ritmo e fiducia. L'ingresso di Kanter, unito alle triple di Westbrook ed Abrines, scavano il primo solco al match, implementato dal gioco da tre punti di Oladipo in avvio di secondo quarto che fissa il punteggio sul 38-20. Grazie a Moore e Davis i Pelicans provano a rientrare in partita, ma sono ancora Westbrook e l'ex Magic a fissare il punteggio sul 64-45 di metà gara.
Vantaggio cospicuo che, in avvio di ripresa, i Thunder conservano e, immediatamente incrementano: la difesa di New Orleans non riesce a leggere le giocate del ninja, abile nel coinvolgere i compagni di squadra oltre a mettersi in proprio quando serve. Le bombe di Holiday e Hield interrompono la fuga ospite, ma non riescono a dare la giusta sterzata alla gara, in pieno controllo della squadra di Donovan. Oklahoma riesce a tenere sempre a bada il ritorno dei padroni di casa, pericolosi soltanto nel ventre della quarta frazione, quando con un parziale di 9-0 si riportano sotto di 5. E' la tripla di Oladipo, tuttavia, che spezza l'entusiasmo casalingo e consegna il successo ai Thunder, che sventata la minaccia controllano nel finale.
Charlotte Hornets - Golden State Warriors 103-113
Vittoria, di rimonta, per i Golden State Warriors di Kevin Durant e Stephen Curry, che evitano così la doppia sconfitta dopo il beffardo finale di Miami. Gara che, tuttavia, non si era messa bene per i vice campioni in carica: nonostante un ottimo primo tempo, nel quale i Warriors approfittavano di qualche errore di troppo dei padroni di casa, Golden State crolla nel terzo quarto sotto i colpi di Kemba Walker, protagonista nel parziale di 19-4 che ribalta il match. Prima dell'intervallo Durant e compagni provano a scappar via approfittando di una buona percentuale al tiro da oltre l'arco, ma la solidità dei padroni di casa nelle due metà campo non permette l'allungo ai ragazzi della baia, "costretti" a giocarsi la partita punto a punto. Le triple di Curry non sono sufficienti a scavare il primo solco della gara, perché Belinelli, Hawes ed il ritorno di Walker tengono a galla gli Hornets fino al 53-47 dell'intervallo.
Alla ripresa delle ostilità, Walker e Kidd-Gilchrist alzano il volume della radio, rendendo vita difficile in attacco ai Warriors, che si inceppano e subiscono il ritorno di Charlotte, che con Batum chiude il break di 19-4 portandosi sul più 9. Steph si carica la squadra sulle spalle e con sette punti in un amen accorcia fino al -5 della penultima sirena. Durant segue a ruota il compagno di squadra, scatenandosi nell'ultimo periodo: saranno sedici i punti dell'ex Thunder nell'ultima frazione, utili a ribaltare il punteggio e l'inerzia della sfida; otto punti di fila nella pancia dell'ultimo quarto danno il vantaggio ai Warriors, che approfittano dell'unico momento di sbandamento dei padroni di casa per ipotecare il successo con la sesta tripla di serata di Curry (102-96) e con i canestri nel finale di Durant ancora e Thompson dalla lunetta.