WASHINGTON WIZARDS - BOSTON CELTICS 123-108

Una Washington sempre più proiettata tra le grandi impone l'alt al Verizon Center anche agli ambiziosi Boston Celtics, ottenendo così la 14esima vittoria consecutiva in casa. È il backcourt delle meraviglie a prendere per mano i capitolini e guidarli al successo finale. Bradley Beal (31 punti, e 5 assist) e John Wall (27 punti, 7 rimbalzi e 7 assist), combinano per 58 punti, ed il sesto successo nelle ultime sette sfide diventa realtà. Non basta ai Celtics il talento di Isaiah Thomas che marchia il tabellino con una doppia doppia da 25 punti e 13 assist (ma un pessimo 1/7 nel 4°quarto che grida ancora vendetta) e la produzione offensiva di un solido Horford (22 punti); gli uomini di Stevens fanno molta fatica, soprattutto in difesa non trovando mai la combinazione adatta per arginare il pick and roll letale dei capitolini. Washington in attacco gira che è una meraviglia, e subito prende il comando delle operazioni toccando la doppia cifra di vantaggio agli albori del secondo quarto (37-26). I Wizards trovano ispirazione offensiva anche in Markief Morris (19+11) mentre Boston, in perenne affanno, di nervi riesce a non sprofondare, chiudendo la prima parte del match in ritardo di sette lunghezze (66-59). John Wall e Bradley Beal dalla media sono letali, Gortat fa incetta di falli e tiri liberi ed i Wizards accellerano, mettendo a ferro e fuoco la difesa dei "verdi". Al +11 di fine 3°quarto (91-80), Boston non reagisce, e come un pugile ormai sfinito dai continui colpi incassati, cede nell'ultima frazione ad un Beal indemoniato (13 dei 31 punti di serata realizzati negli ultimi 12' minuti) che di fatto appone la firma al successo che proietta i capitolini sempre più a contatto con i piani alti della Eastern Conference (quinti), ad una partita e mezzo proprio dai Boston Celtics.

WASHINGTON WIZARDS: Punti: Beal 31, Wall 27, Morris 19; Rimbalzi: Morris 11; Assist: Wall 7;

BOSTON CELTICS: Punti: Thomas 25, Horford 22, Crowder 17; Rimbalzi: Crowder 6; Assist: Thomas 13;

 

PHOENIX SUNS - MINNESOTA TIMBERWOLVES 111-112

La sfida tra Suns e T'Wolves è decisa dal buzzer beater sulla sirena finale di Andrew Wiggins che pesca il jolly e consegna il successo agli uomini di Tom Thibodeau, il terzo consecutivo. Phoenix, reduce dall'exploit roboante di Toronto, si dimostra in forma, prende il comando delle operazioni dopo una fase di studio ridotta e si lancia sino alla doppia cifra di vantaggio a metà 2° quarto (38-27). La gioventù ed il talento di Minnie esce fuori alla distanza, i "Lupi" trovano in Muhammad e Dieng le armi per rientrare a pieno regime nel match ed anzi passare a condurre le operazioni, chiudendo avanti alla pausa lunga 55-59. In odore di trade, Ricky Rubio dimostra che la Nba è ancora il suo pane quotidiano, segna e distribuisce assistenze ai compagni (chiuderà la serata con 14 punti e 10 assist), ed i T'Wolves si spingono fino al +13, prima di incassare la reazione rabbiosa dei Suns guidata dalla coppia di lunghi Chandler (22+17, season high) e Len (11+10). È Devin Booker nell'ultimo parziale con 7 punti consecutivi a riportare avanti i suoi, 93-92. Situazione di "punto a punto" che si trascinerà fino agli ultimi secondi del match. Nella roulette dei tiri liberi Phoenix si dimostra più glaciale, Tucker con un preciso 2/2 risponde all'1/2 di Wiggins ed i Suns a pochi secondi dalla sirena sono avanti 111-110. Coach Tom Thibodeau chiama time out ed all'uscita dello stesso la franchigia di Minneapolis disegna in pochi istanti l'azione perfetta che permette a Wiggins di infilare il canestro vincente, quello che manda in estasi Minnie ed agli inferi gli sfortunati Suns.

PHOENIX SUNS: Punti: Booker 26, Chandler 22, Bledsoe 18; Rimbalzi: Chandler 17; Assist: Bledsoe 7;

MINNESOTA TIMBERWOLVES: Punti: Wiggins 31, Towns 18, Muhammad 16, Dieng 16; Rimbalzi: Towns 10; Assist: Rubio 10;