Far apparire gli Orlando Magic una squadra dall'attacco sfavillante, con grandi tiratori dall'arco (15/31 al tiro pesante), non deve essere piaciuto a Jeff Hornacek, coach dei New York Knicks, sconfitti questa notte al Madison Square Garden proprio dai ragazzi di Frank Vogel. E l'ex coach dei Phoenix Suns si presenta infatti sconsolato in conferenza stampa, per commentare il quinto k.o. consecutivo di una New York che ha nella difesa il suo tallone d'Achille. 

I New York Knicks durante un time-out. Paul J. Bereswill/New York Post

Orfani di Kristaps Porzingis, i Knickerbockers hanno concesso percentuali altissime agli avversari, vicini al 50% al tiro sia dal campo che dall'arco. Male in transizione difensiva, male a difesa schierata, i newyorchesi non possono neanche godersi il ritorno ad ottimi livelli di Derrick Rose, perchè in un attimo il loro record è tornato negativo (16-18): "Non siamo stati all'altezza della situazione dal punto di vista difensivo - le parole di Hornacek, riportate da Ian Begley di Espn - ma i ragazzi ci stanno provando. Abbiamo bisogno di qualcuno che sappia difendere, non è possibile cominciare la partita come abbiamo fatto stasera: credo che i primi tre o quattro canestri subiti siano stati tutti da tre punti. Ci vuole più orgoglio nell'approccio alla gara. Ripeto, i ragazzi si stanno impegnando, ma forse non sono in grado di fare meglio di così. Dobbiamo trovare una soluzione a questo problema, magari mischiare un po' i due quintetti, far giocare insieme giocatori diversi". Difficoltà ormai diventate croniche per i Knicks, che nelle ultime cinque partite hanno concesso la bellezza di 113 punti di media agli avversari, e che in generale sono venticinquesimi in punti concessi su cento possessi (vero parametro di riferimento). "Ci sono occasioni in cui davvero non giochiamo con la giusta durezza e aggressività, come ad esempio a rimbalzo: rimbalzi che sono nostri ci sfuggono dalle mani e si trasformano in canestri subiti. Magari dobbiamo lavorare di più in sala pesi..."

Carmelo Anthony e Derrick Rose durante la partita persa contro Orlando. Anthony J. Causi/New York Post

Parole pronunciate con ogni probabilità al fine di cercare una reazione, un moto d'orgoglio nei giocatori, che, da Carmelo Anthony (in difficoltà per un problema al ginocchio) a Joakim Noah, rifiutano di pensare di non poter fare meglio ("Non dobbiamo mollare", l'avvertimento di Melo), e decidono di non commentare pubblicamente quanto affermato dal proprio coach. La prima occasione per dimostrare di poter fare di più è d'altronde dietro l'angolo: i Knicks sono attesi da due partite ravvicinate contro i Milwaukee Bucks, rivali nella corsa per un posto ai playoffs, ma attualmente molto più avanti nel percorso di costruzione di squadra. Due gare che diranno qualcosa in più su New York e sulla sua difesa, "da sistemare", per dirla alla Derrick Rose, al momento nota lieta della stagione del team del Madison Square Garden. Rose, che in attacco sta facendo vedere accelerazioni interessanti, con chiusure al ferro che esaltano i suoi tifosi, è però tra i principali indiziati degli strali di Hornacek, quantomeno per ciò che riguarda la metà campo difensiva. Dall'ex giocatore dei Bulls e soprattutto da Joakim Noah, il coach pretenderebbe infatti maggiore intensità, quella che spesso arriva solo dalla panchina con Kyle O'Quinn nel reparto lunghi. Ma i problemi difensivi dei Knicks restano di squadra, anche perchè il solo Courtney Lee è un buon giocatore nella sua metà campo, mentre Anthony si limita a guardare e al momento Kristaps Porzingis è più uno stoppatore che un vero e proprio difensore. Intanto il lettone, fuori causa per un fastidio al tendine d'Achille sinistro, spera di rientrare per la prossima gara di regular season di mercoledì, proprio contro i Bucks, per aiutare i suoi compagni ad uscire dal clima di depressione che è tornato a respirarsi a New York.