Milwaukee Bucks - Oklahoma City Thunder 98-94
Non è bastato un primo quarto sostanzialmente dominato agli Oklahoma City Thunder per portare a casa la vittoria al BMO Harris Bradley Center. Vincono i Milwaukee Bucks dell'oramai padrone del campo Giannis Antetokounmpo e del sempre più sorprendente Brogdon, che nonostante una serata negativa al tiro mette il sigillo finale sul match dando la vittoria ai padroni di casa. Andiamo con ordine. A partire meglio, come detto, gli ospiti: Westbrook è il solito, ma ad imprimere una marcia in più all'attacco di Donovan è il redivivo Oladipo; due gli assist di fila per Adams, prima della tripla che vale il più 10 sul 16-6. L'ex guardia dei Magic da maggiore imprevedibilità all'attacco dei Thunder, non incentrato soltanto sullo zero esternamente. Di contro, i Bucks stentano a trovare il proprio ritmo e le proprie certezze, con il lungo neozelandese e la tripla di Abrines che acuiscono le difficoltà degli uomini di Kidd (25-10). A suonare la carica sono Teletovic, Monroe e Brogdon, che accorciano dimezzando lo svantaggio alla prima sirena. L'inerzia sembra favorire la rimonta dei padroni di casa, che con un ritrovato Giannis si riportano anche sotto di due. Kanter, ed il ritorno in campo di Westbrook, allontanano nuovamente i Bucks prima dell'intervallo, anche se l'aggancio è rimandato soltanto di qualche minuto.
L'intensità difensiva crescente permette a Milwaukee di iniziare a correre maggiormente in contropiede, arma che taglia le gambe ai Thunder: gli ospiti mettono a referto, uscendo dalla pausa lunga, la miseria di 16 punti, lasciandosi agganciare prima e superare successivamente nel giro di pochi minuti (parziale di 13-2). Westbrook prova ad invertire la rotta caricando di falli gli avversari, ma è la tripla di Teletovic a creare un piccolo solco nel punteggio all'ultima pausa (79-72). Oklahoma non molla e grazie ad Oladipo si riporta a contatto. Westbrook impatta rispondendo prima ai liberi di Brogdon, poi al jumper di Giannis ed a quello di Henson. La terza spallata dei Bucks è quella definitiva: il greco crea, John Henson chiude la sfida con il layup, prima dei due errori da tre di Westbrook che consegnano la vittoria ai Bucks.
Los Angeles Clippers - Phoenix Suns 109-98
Dopo sei sconfitte di fila, i Los Angeles Clippers di Doc Rivers tornano a vincere, davanti al pubblico amico, superando i Phoenix Suns di Eric Bledsoe. Il tecnico ex Boston non ha ancora a disposizione sia Paul che Griffin, ma può quantomeno contare sulla vena realizzativa di JJ Redick. Gli ospiti restano a contatto per tutto il primo tempo grazie alle iniziative, solite, degli esterni: Booker e Bledsoe si mettono fin dalle prime battute al lavoro, anche se gli ospiti inseguono sempre nel punteggio. L'ingresso in campo di Speights, Bass e soprattutto Crawford permette ai Clippers di operare il primo mini allungo, con la panchina ospite che non reagisce alle prime sollecitazioni. E' il ritorno in campo di Tucker e Bledsoe a mettere parzialmente rimedio al break casalingo, con i viaggianti che chiudono - a fatica - sotto di sei all'intervallo con 64 punti al passivo. Al rientro dagli spogliatoi, soprattutto difensivamente, cambia la musica del match: Los Angeles alza l'intensità, lasciando le briciole ai Suns che iniziano a sporcare le proprie percentuali. Dalla parte opposta sono Mbah a Moute e Felton a firmare le giocate del break che vale il più 13 sull'83-70. Le due schiacciate quasi consecutive di De Andre Jordan mettono il sigillo sul match già a fine terzo quarto, con il garbage time finale che fissa il punteggio sul 109-98 finale dopo dodici minuti a briglie sciolte.