Come da facile pronostico, la gara di Natale dell'AT&T Center tra San Antonio Spurs e Chicago Bulls se la aggiudicano i neroargento di Gregg Popovich, che danno un primo strattone alla partita già dal primo quarto, con un LaMarcus Aldridge perfetto dal campo (dodici tiri a bersaglio su altrettanti tentativi), salvo farsi rimontare dagli ospiti, che approfittano dell'energia di un paio di giocatori della panchina per spaventare i padroni di casa. A cavallo tra terzo e quarto quarto, ecco l'allungo definitivo dei texani, che si godono il solito Leonard e ricevono qualche buon segnale nel finale da Tony Parker. Per Chicago si tratta della terza sconfitta consecutiva.
Partenza lanciata per gli Spurs all'ombra dell'Alamo: contro i Bulls di Fred Hoiberg è LaMarcus Aldridge a cominciare con le marce alte. L'ex giocatore di Portland è esiziale sul pick and roll, andando a segno con continuità con il suo tipico dalla media distanza. Leonard contribuisce da par suo, e San Antonio vola via sul 30-10 verso il tramonto del primo quarto. Chicago è sostanzialmente assente sul parquet dell'AT&T Center, ma si rianima grazie a un paio di time-out in emergenza del proprio allenatore e all'apporto dalla panchina di giocatori come Doug McDermott e Nikola Mirotic, che danno finalmente una dimensione perimetrale a un attacco altrimenti stantio. Anche Jerian Grant e Cristiano Felicio si rendono protagonisti della mini-rimonta ospite, mentre dall'altra parte la second unit di Popovich è per una volta meno efficace del solito. Patty Mills e Manu Ginobili infatti non solo non incidono in attacco, ma perdono palloni in successione che fanno perdere ritmo ai neroargento. Resiste dunque Chicago, che rimane intorno alle cinque lunghezze di distacco fino alla fine del primo tempo, con Jimmy Butler a corrente alternata e Rajon Rondo imperscrutabile come d'abitudine consolidata. Per Popovich segnano praticamente solo Aldridge e Kawhi Leonard, divenuto ormai fenomenale attaccante, e San Antonio chiude la prima frazione di gioco avanti 55-50.
Alla ripresa delle operazioni pare svegliarsi anche l'ex di serata Pau Gasol, autore di un paio di movimenti spalle a canestro di classe irripetibile, ma i Bulls non ci stanno: prima con Taj Gibson, poi con Jimmy Butler pareggiano e sorpassano. Tocca dunque ancora a Leonard svegliare l'A&T Center con una schiacciata volante a rimbalzo offensivo, con Popoviche che manda subito dentro le sue riserve, tra cui David Lee e Dewayne Dedmon. Quest'ultimo è attivissimo nei pressi del ferro, trovando giocate di verticalità ed energia che costringono ancora una volta gli ospiti a rincorrere. Con il trascorrere dei minuti McDermott e Mirotic diventano meno incisivi, e l'attacco di Hoiberg si affida così continuativamente a Butler e soprattutto a Dwyane Wade, ultimo a mollare per una Chicago che si conferma squadra disfunzionale e difficile da mettere in campo. Quando anche finalmente Manu Ginobili mette a referto una tripla rocambolesca, si intuisce che la partita prenderà la direzione dei texani, che si accendono ancora con due tiri dall'arco di Danny Green e con un Tony Parker particolarmente aggressivo nel quarto quarto. Non bastano ai Bulls gli ultimi time-out di Hoiberg per rimettere in piedi una gara segnata: e' anzi l'allenatore ex Iowa State a dover riconoscere la sconfitta a tre minuti dalla fine, mandando in campo seconde e terze linee. Popovich non ci pensa due volte e ovviamente lo imita per San Antonio, concedendo un minimo di spazio all'interessante rookie Dejounte Murray.
San Antonio Spurs (25-6). Punti: Aldridge 33, Leonard 25, Parker 13, Gasol 12. Rimbalzi: Leonard 10. Assist: Parker 8.
Chicago Bulls (14-16). Punti: Wade 24, Butler 19, Gibson 12, Mirotic 11, Lopez 10. Rimbalzi: Gibson 7. Assist: Wade 6.