Si è rivelato più grave del previsto l'infortunio occorso a J.R. Smith in occasione della partita di martedì scorso al Bradley Center contro Milwaukee Bucks. La guardia tiratrice dei Cleveland Cavaliers ha infatti riportato una frattura scomposta del pollice della mano destra, ed è stato sottoposto ieri ad intervento chirurgico, come annunciato dalla franchigia dell'Ohio in una nota ufficiale. 

K.o. in uno scontro fortuito con Giannis Antetokounmpo, Smith dovrà ora rimanere ai box per un periodo compreso tra le dodici e le quattordici settimane. Quindi dai tre mesi ai tre mesi e mezzo di pausa per uno dei giocatori più importanti dell'intero quintetto dei campioni in carica. A questo punto il suo rientro - salvo complicazioni - dovrebbe coincidere proprio con l'inizio della postseason, in quanto il primo turno di playoff prenderà il via a metà aprile. Una vera disdetta per lo staff tecnico dei Cavs, che ha già provato a testare in quintetto la sorpresa DeAndre Liggins, con Iman Shumpert che al momento continua a uscire dalla panchina. Sia Liggins che Shumpert non hanno però le stesse potenzialità tecniche e balistiche di Smith nella metà campo offensiva, e il rischio per Cleveland potrebbe essere quello di sovraccaricare di minuti uno tra LeBron James e Kyrie Irving. "Ci mancherà - le parole di coach Tyronn Lue riferite alla sua shooting guard titolare - sia per la sua energia in difesa, che per la capacità di mandare a bersaglio tiri difficili. Ma non voglio alibi. Chi lo sostituirà dovrà essere pronto a giocare. Dovremo sostituirlo tutti insieme, come gruppo, e penso che i miei ragazzi si faranno trovare pronti all'appuntamento con questa sfida". Non è invece ancora chiaro se il general manager dei Cavs, David Griffin, cercherà di cautelarsi sondando il mercato degli "scontenti" entro il 18 febbraio, deadline entro la quale completare trade. Nelle ultime settimane si era a lungo parlato di una Cleveland alla ricerca di un backup per Irving e di altro giocatore interno (dopo il grave infortunio al ginocchio patito da Chris Andersen): ora il k.o. di Smith sembra mettere a nudo qualche problema del roster quanto alla profondità del reparto esterni, anche se non è certo che l'ex giocatore di Knicks e Nuggets verrà poi effettivamente rimpiazzato da qualche nuovo arrivo. 

Intanto, sempre nella Eastern Conference, c'è da registrare un infortunio minore occorso a Marco Belinelli. L'azzurro si è infatti procurato una distorsione alla caviglia sinistra durante il secondo quarto della gara casalinga vinta dai suoi Charlotte Hornets contro i Chicago Bulls di Fred Hoiberg. Belinelli, ex di serata, è ricaduto male al suolo nel tentativo di difendere sulla linea di fondo: soccorso dallo staff medico degli Hornets, non è più rientrato in campo, e al momento non ci sono ancora comunicazioni ufficiali riguardo ai tempi di recupero per la sua distorsione. Charlotte che comunque non scenderà in campo nel giorno di Natale, riposando fino a lunedì, quando si capirà meglio se la guardia italiana sarà nuovamente a disposizione di Steve Clifford (come vero sesto uomo della squadra del North Carolina), o dovrà invece attendere prima di tornare a pieno regime. Un altro infortunio eccellente riguarda poi Chris Paul, che è incappato in un problema muscolare durante la partita vinta giovedì notte dai suoi Los Angeles Clippers contro i San Antonio Spurs. Uscito dal campo per un indurimento al bicipite femorale della coscia sinistra, CP3 non ha preso parte neanche al back to back che ha visto Lob City perdere in casa contro i Dallas Mavericks (canestro decisivo di Harrison Barnes). La sua situazione viene monitorata di giorno in giorno, e l'obiettivo di Doc Rivers è di riavere il proprio playmaker a disposizione per il derby contro i Lakers di domani notte. Potrebbe essere andata peggio a Damian Lillard, stella dei Portland Trail Blazers, infortunatosi alla caviglia nel match della notte scorsa (perso) contro i San Antonio Spurs. Non ci sono ancora certezze sul grado della distorsione, anche se il nativo di Oakland ha dichiarato di essersi accorto "di aver subito una brutta storta: sono rientrato in campo solo per testare la caviglia, ma mi sono bastati pochi possessi per capire che non avrebbe avuto alcun senso rimanere in campo".