George Karl e Carmelo Anthony, una storia di poco amore e tanto odio, di comportamenti sopportati a stento da ambo le parti. Personalità indubbiamente forti che probabilmente se le sono promesse più volte, fino ad arrivare ad uno scontro verbale a distanza, portato alla luce dal New York Post nei giorni scorsi.

A Gennaio è in uscita la biografia di coach Karl, dal titolo Furious George - già questo titolo aiuta ad inquadrare la vulcanica personalità del soggetto in questione - ma il quotidiano della big apple ha rivelato in esclusiva alcuni particolari che hanno alzato un polverone non indifferente. Nel suo libro, l'ex allenatore dei Nuggets definisce l'allora numero quindici "un vero enigma", non in senso positivo. I due sono stati insieme sei anni, dal gennaio 2005 al febbraio 2011, senza mai riuscire realmente a costruire un rapporto solido, non giovando a tutto l'ambiente circostante nonostante il raggiungimento della finale di Conference del 2009, poi persa contro i Lakers, futuri campioni NBA.

"Carmelo era offensivamente il miglior giocatore che avevo in squadra, ma era anche uno sfruttatore di persone, dipendente dai riflettori e poco contento di doverli condividere. Non mostrava la voglia di lavorare duro in difesa. La situazione ideale è quando il miglior giocatore è anche il leader della squadra, ma lui non era in grado di farlo, avendo un gioco monodimensionale. Allenarlo significava adattare a lui la difesa e compansare la sua poca attitudine. A furia di parlare di lui qualche volta mi sentivo male."

Queste le dure parole riportate nella biografia, alle quali se ne sono aggiunte altre, ancora più dure, citando anche Kenyon Martin:

"Lui e Carmelo si trascinano due problemi: i tanti soldi e il non aver avuto l'esempio di un padre che abbia insegnato loro come pensare da uomo."

La risposta dell'ex ala non si è fatta attendere troppo ed è arrivata tramite Twitter nella serata di ieri:

Vandeweghe è stato GM di Denver dal 2001 al 2006. 
Altre frecciate senza troppi mezzi termini.
Il parere di Kenyon Martin.

Karl ha attaccato anche JR Smith, definendolo come uno che "ha sempre gli occhi sul prossimo contratto".

THE MELO VIEW - La risposta di Carmelo Anthony è arrivata ai microfoni nel post-gara dei Knicks della notte scorsa, dopo la vittoria con i Magic: "Per me la questione non ha rilevanza, questo è il suo punto di vista. Gli auguro di trovare la sua felicità, magari con il suo libro. Non sono contrariato, lo sono già stato in passato, non ho nulla da dire a riguardo".