Uno sfogo mai banale. Sempre deciso, diretto, al cuore del gruppo. Gregg Popovich non si lascia passare nemmeno una mosca sotto il suo naso e, dopo il pessimo atteggiamento di squadra, soprattutto difensivo, mostrato dai suoi San Antonio Spurs nella sfida dello United Center di Chicago, dove si è tra le altre cose interrotta la striscia vincente della sua squadra, si scatena così nel post gara.
"Non ricordo di aver giocato una partita stasera. Se sei un idraulico e non svolgi al meglio il tuo lavoro, non hai un lavoro. Non credo che un idraulico abbia bisogno di un discorso di incoraggiamento per lavorare e per fare al meglio il suo lavoro. Se un medico combina dei pasticci, non farà più il medico. Se sei un giocatore di pallacanestro e vieni pagato bene per farlo, devi venire bene in campo. Si chiama maturità. E' il tuo lavoro".
Non è la sconfitta in sè a ferire l'orgoglio del coach, bensì una questione di atteggiamento, di mentalità, che è mancata alla sua truppa. Uno sfogo sicuramente da contestualizzare. Innegabile che Pop abbia approfittato della situazione per continuare a tenere sulla corda la sua squadra, protagonista assoluta di questo avvio di Regular Season, forse ben oltre le più rosee aspettative. C'era da attenderselo, soprattutto da una personalità ed un allenatore del suo calibro: non è la caduta che importa a Pop, bensì il modo in cui la si affronta, la si metabolizza e soprattutto si reagisce alla sconfitta. Il messaggio è chiaro, l'intento lo è altrettanto: alzare il livello di agonismo, di intensità, di intenti, ogni singola sera. Prepara il terreno a ciò che verrà, Popovich, che nel corso della sua lunghissima carriera di sfide del genere ne ha viste eccome.
Un problema di continuità, all'interno della stessa gara, che lo stesso Pau Gasol ha riconosciuto di essere una mancanza grave per gli Spurs: "Tante volte grazie al nostro talento siamo riusciti a ribaltare lo svantaggio e portare a casa le partite. Altre volte ciò non basta e devi riuscire a giocare al massimo delle tue potenzialità per 48 minuti. Dobbiamo lavorare per migliorare questo aspetto, soprattutto per il futuro".
Lo sfogo del tecnico è proseguito analizzando anche gli aspetti prettamente tattici della questione, sbottando così: "Abbiamo giocato da squadra soltanto ventiquattro minuti della gara di stanotte così come abbiamo fatto nelle ultime dieci gare. Siamo andati attraverso gli schemi nel primo tempo, credo che siamo riusciti a tirare al massimo un solo tiro libero nei primi due quarti. Abbiamo giocato decisamente più duri e decisi nel secondo tempo, ma non è bastato. Non siamo ancora una squadra consistente, e da squadra non abbiamo ancora compreso che la gara dura quarantotto minuti. Abbiamo ancora molti giocatori che giocano in maniera morbida, senza agonismo. In molti devono crescere e giocare meglio, partecipare attivamente al proprio recupero e a quello della squadra".
Insomma, il messaggio di Pop è forte e chiaro. Staremo a vedere i San Antonio Spurs come lo recepiranno e reagiranno nel match interno contro i Brooklyn Nets di domenica sera.