Non sempre i numeri dicono tutta la verita, ma possono aiutare a comprenderla meglio. E i numeri difensivi dei Portland Trail Blazers raccontano di una squadra in difficoltà nella propria metà campo: gli uomini di Terry Stotts sono infatti ultimi per efficienza difensiva (109.80), per punti in media concessi agli avversari (113.7 a partita), ventiduesimi per quanto riguarda la percentuale dal campo concessa agli avversari (46%) e venticinquesimi nella difesa contro il tiro da tre punti (36.9%).
Dati che hanno trovato conferma anche nell'ultima gara dei Blazers, persa sul parquet amico del Moda Center contro gli Houston Rockets di uno scatenato James Harden. Delle difficoltà difensive è ovviamente consapevole il leader della squadra, Damian Lillard: "Abbiamo fatto una buona partita difensiva contro i Pelicans - le sue parole - ma una sola partita è nulla in un regular season dove ce ne sono ottantadue. Dobbiamo riuscire a mettere insieme buone prestazioni su buone prestazioni, sera dopo sera, per trovare una nostra identità. Siamo convinti di poter far meglio, di poter essere più solidi: d'altronde dipende solo da noi. A Cleveland abbiamo segnato 125 punti, troppi per perdere: al momento non siamo efficaci nella metà campo difensiva, ci sono situazioni in cui difendiamo bene per due possessi e poi al terzo prendiamo in faccia una tripla perchè diamo la difesa per garantita. Non possiamo perdere l'uomo in transizione, e in generale non possiamo continuare così, prendendoci così tante pause durante una stessa partita. Ora dobbiamo cambiare, far scattare qualcosa, sappiamo che possiamo fare meglio: dobbiamo farlo e non limitarci a dircelo tra di noi. Bisogna salire di colpi, perchè solo se renderemo più difficile l'esecuzione avversaria, le percentuali contro di noi si abbasseranno".
Si sofferma sulla gara contro i Rockets l'allenatore Terry Stotts: "Abbiamo provato a mettere in campo diversi accorgimenti - le sue parole, riportate dall'edizione del Portland Tribune - come qualche raddoppio, cambi difensivi. Abbiamo anche difeso a tutto campo contro Harden, ma siamo andati in difficoltà anche contro la loro second unit". Il coach non vuole utilizzare l'alibi dell'assenza di Al Farouq Aminu, pedina chiave del suo quintetto, ormai ai box da un paio di settimane: "Nessuno mi faceva queste domande quando abbiamo vinto contro i Pelicans. Evidentemente voi giornalisti dovete avere la memoria corta, ciò che è accaduto due settimane fa non conta adesso".
Sconsolato Allen Crabbe: "I Rockets hanno fatto ottime giocate in attacco. James Harden ed Eric Gordon erano in una gran serata. Quando Harden gioca come sa, anche gli altri salgono di livello. Ogni volta che provavamo a fermarli, loro invece capitalizzavano subito. Dovremmo comunicare di più in difesa". Va più nello specifico Mo Harkless: "Dobbiamo essere più concentrati, seguire sempre il piano partita, difendere meglio nell'uno contro uno ed essere più attenti sugli aiuti: sono le piccole cose che fanno la differenza. Abbiamo dimostrato solo a sprazzi di poter essere una buona squadra difensiva, dobbiamo solo impegnarci di più ogni sera. Abbiamo un gruppo che può farcela, e che deve tirare fuori un po' di orgoglio". Intanto, in attesa del recupero di Aminu, a Portland si continua a parlare della mancanza di un efficace protettore del ferro: tra i lunghi l'unico giocatore con queste caratteristiche è Ed Davis, mentre non lo sono Mason Plumlee, Noah Vonleh e Meyers Leonard. Ecco perchè nell'ambiente dei Blazers sono in tanti a credere che in inverno il general manager Neil Olshey proverà ad imbastire una trade (con Evan Turner possibile pedina di scambio) per portare un altro centro al Moda Center. Anche se non bisogna dimenticare che nel roster di Rip City c'è sempre Festus Ezeli, giunto quest'estate dai Golden State Warriors e ancora fuori causa per un problema al ginocchio sinistro.