Boston Celtics – New Orleans Pelicans 105 – 106

Arriva la seconda vittoria in stagione per i New Orleans Pelicans (2-9): la squadra di Alvin Gentry batte in casa i Boston Celtics (5-5) grazie a Tim Frazier, che con 3 secondi sul cronometro guadagna 2 tiri liberi grazie ad una splendida finta, sulla quale abbocca Olynyk. I Celtics poi, senza più time out, non riescono a trovare la via del canestro, e, più in generale, la vittoria dopo essere stati sotto per tutto il secondo tempo. Thomas e compagni infatti, dopo essere andati sotto anche di 15 punti nel terzo quarto, non mollano la partita, trovando il primo vantaggio soltanto a meta quarto quarto. Alla fine però mancano le energie mentali agli uomini di Brad Stevens, che si devono così arrendere.

Per i C’s, da evidenziare ancora le assenze di Al Horford e Jae Crowder; proprio a causa dell’infortunio di quest’ultimo, Stevens ha addirittura optato per Marcus Smart come ala piccola titolare. Tra i Pelicans invece, nonostante sia tornato “a disposizione”, non ha giocato Jrue Holiday.

Memphis Grizzlies – Utah Jazz 102 – 96

Bella vittoria per i Memphis Grizzlies (5-5) che a Salt Lake City battono gli Utah Jazz (7-5). Grande prova di Marc Gasol, 22 punti, con 9-17 dal campo e anche 2 triple segnate. Continua il buon momento di forma di Vince Carter, sicuramente il migliore dei suoi in questo avvio di stagione difficile per i Grizzlies, che mette a referto 20 punti con appena 11 tiri.

Per i Jazz, prima ancora di valutare la sconfitta, c’è da analizzare le condizioni di Derrick Favors, rientrato in campo dopo il problema al ginocchio sinistro, ma che è uscito dopo una ventina di minuti per un riacutizzarsi del problema. Verosimilmente, a questo punto, Utah potrebbe decidere di concedergli ancora un paio di settimane per farlo riprendere del tutto.

Tornando alla partita, molto equilibrio fino all’ultimo quarto, quando negli ultimi due minuti, prima Gasol e poi Carter decidono di chiuderla con un paio di belle giocate. Alla squadra di Quin Snyder non bastano i 20 punti di Ingles e i 18 di Lyles, che ha bene approfittato del problema di Favors.