Resta l'attacco triangolo l'argomento all'ordine del giorno nel difficile mondo dei New York Knicks. Dopo essere stato in parte accantonato in estate, con Phil Jackson pronto ad annacquare le sue idee sulla triple post offense affidando la squadra a un coach di diversa estrazione tecnica come Jeff Hornacek, la questione sarebbe ora tornata a creare malumori tra il Maestro Zen e l'allenatore ex Phoenix Suns.
Secondo quanto riportato da Ian Begley di Espn, Jackson sarebbe infatti tutt'altro che soddisfatto dell'attacco dei Knicks in queste prime gare di regular season (con record perdente di due vittorie e quattro sconfitte), lamentando l'assenza di situazioni di triangolo nel book offensivo del suo nuovo staff tecnico. Che la triple post offense sarebbe stata abbandondata, quantomeno come base di partenza, era perà stato chiaro proprio durante la offseason, quando Hornacek aveva dichiarato di voler sfruttare maggiormente il pick and roll e le situazioni di transizione e contropiede, anche grazie all'inserimento nel roster di un giocatore dalle caratteristiche uniche come quelle di Derrick Rose. Ora però dell'utilizzo del pick and roll con protagonista l'ex point guard dei Chicago Bulls si starebbe abusando, secondo indiscrezioni provenienti stavolta direttamente dallo spogliatoio del Madison Square Garden.
Ma in cosa è cambiato davvero l'attacco dei Knicks da una stagione all'altra? Il primo giocatore che sembra aver dovuto modificare le sue abitudini è forse Carmelo Anthony, al quale sono ora concessi molti meno isolamenti meno al passato: Melo non è più confinato nella sua comfort zone, quella parte sinistra dell'attacco da cui tendeva a prendersi valanghe tiri, ma è maggiormente coinvolto come tiratore sugli scarichi e anche come passatore. Per quanto riguarda il pick and roll, è obiettivamente vero che l'attacco di New York sta utilizzando molto spesso questo tipo di situazione, proprio a causa delle caratteristiche dei singoli giocatori.
Derrick Rose ha spesso infatti bisogno dell'aiuto di un compagno (preferibilmente un lungo) per crearsi quel vantaggio che può portarlo a concludere direttamente al ferro o comunque a scaricare sul perimetro, con Courtney Lee e Kristaps Porzingis suoi ricevitori preferiti. D'altronde il pick and roll è anche l'unico modo per coinvolgere in attacco un giocatore come Joakim Noah, altrimenti nullo nella metà campo offensiva, se si esclude la lotta a rimbalzo sotto il canestro avversario. Diverso e più variegato il gioco del giovane Porzingis, power forward dal talento sopraffino.
Il lettone, che in un paio di partite ha avuto pochissimi tiri a diposizione, viene cercato dai compagni di squadra sia in post, dove è migliorato parecchio, che con il pick and pop, ovverosia con un suo movimento ad allargarsi per ricevere il pallone e tirare dalla media o lunga distanza. Quando poi Porzingis è l'unico lungo in campo per i Knicks - come accaduto per parte del secondo tempo della sfida vinta a Chicago contro i Bulls - il parquet è ancora più largo per New York, che ha così a disposizione un quintetto pericolosissimo dal perimetro (nonostante le percentuali di Rose siano molto più basse rispetto al passato). In questo contesto, pensare di spruzzare qua e là momenti di attacco triangolo sembra quantomai complesso, se non addirittura utopistico, a meno di non ripristinarlo come sistema base, eventualità al momento non presa in considerazione da Hornacek e dal suo staff.