La gigantesca macchina NBA si è messa in moto, e non smette più di correre: anche questa regular season scalda i motori, ed anche stanotte torna in campo più della metà del panorama cestistico d'oltreoceano. Ad aprire le danze saranno gli Atlanta Hawks in visita nella capitale dai Wizards. Da una parte, il tentativo di ristrutturazione di coach Budenholzer, senza Horford e Teague ma col figliol prodigo Dwight Howard rientrato alla base. Dall'altra, John Wall e truppa alla ricerca della prima vittoria dopo le uscite negative contro Hawks e Raptors. Per entrambe la sfida dello scorso 27 ottobre fu l'esordio stagionale: 114-99 in casa per Atlanta.
Un viaggio verso nord ci porta a Toronto, dove alle 00.30 italiane scenderanno sul parquet i Raptors, anche quest'anno legati al "triangolo" Lowry-DeRozan-Valanciunas, ed i Miami Heat, per la prima stagione orfani di Wade e Bosh: l'eredità dei Big Three è ufficialmente passata a Dragic e Winslow su tutti. Per ora, il record dice 2-2, ma gli orizzonti non sembrano così rosei a meno di grandi esplosioni dei giovani a roster. Stesso orario per i Brooklyn Nets, già alla sesta partita in questo inizio di stagione: 2-3 il record fino ad ora, ma la scia è quella della vittoria interna all'overtime sui Pistons con un fantastico Brook Lopez da 34 punti in 28 minuti. Di fronte, gli Hornets di Micheal Jordan in versione proprietario, guidati dall'estro della coppia Walker-Batum.
La sfida sicuramente più eccitante per gli appassionati è quella dello United Center di Chicago, tra due delle squadre più attese della stagione: a trovare i tori arrivano i New York Knicks con due facce familiari su tutte. Si tratta di Derrick Rose e Joakim Noah, fino all'anno scorso alla corte della città del vento. Ora i due cercano fortuna accanto a Carmelo Anthony, mentre Fred Hoiberg potrà contare su Dwyane Wade. Rajon Rondo e Jimmy Butler. Mille storie convoglieranno in 48 minuti, ma conta solo il risultato. Per ora, il record recita rispettivamente 1-3 e 3-1: riusciranno i Knicks ad invertire la tendenza?
3-1 anche per i Los Angeles Clippers di Doc Rivers, oramai da anni uguali a sé stessi, sull'asse Chris Paul-Blake Griffin: l'inizio è stato buono e l'unica sconfitta è stata contro i Thunder dei 35 punti di Russell Westbrook. Stasera se la vedranno coi Memphis Grizzlies, nel pieno di un processo di ricostruzione ed usciti vittoriosi all'overtime l'altro ieri contro i Pelicans. Proprio New Orleans (sempre più simile ad un Anthony Davis-team) ospiterà i Suns. Ancora nessuna vittoria alla sesta partita per i Pelicans, mentre i ragazzi di Earl Watson hanno fatto poco meglio: 1-4, ma col problema contrario, ovvero la mancanza di un vero leader. Palla a due prevista per l'una di notte orario italiano nel teatro dello Smoothie King Center.
La serata continua verso ovest, più precisamente in Texas. L'ultima stagione di Nowitzki ai Mavericks è iniziata male (0-4 con due derby persi coi Rockets) nonostante gli innesti di due "anellati" come Harrison Barnes e Andrew Bogut. L'occasione di riscatto arriva contro i Portland Trail Blazers, sconfitti nel finale punto a punto dell'overtime di Phoenix due giorni fa. I rossoneri avranno sete di vendetta, e Damian Lillard ha già dimostrato di voler puntare al premio di MVP anche quest'anno. Pur essendo quasi un predicatore nel deserto, il numero 0 è capace tranquillamente di vincere una partita di Regular Season da solo. Franchigia avvisata...
Alle 02.00 italiane invece, l'altra texana, i San Antonio Spurs, proverà a prendersi la rivincita contro gli Utah Jazz, in versione underdog vincente solo qualche giorno fa. Kawhi Leonard è atteso a confermare l'inizio scoppiettante che lo ha lanciato in cima ai ranking per il titolo di MVP, regalando rosee speranze all'intera franchigia, mentre Utah si barcamena (finora alla grande, 3 vittorie su 5) in attesa del rientro della stella Gordon Hayward. Dulcis in fundo, per i notturni arriva un regalo direttamente dalla Western Conference: Los Angeles, ore 19.30 (03.30 italiane), Staples Center. I Lakers continuano ad affrontare l'assenza-presenza di Kobe Bryant, guardando al giardinetto di casa. Randle, Russel e Brandon Ingram saranno quasi sicuramente il futuro, ma sono chiamati (quantomeno i primi due) a provare ad essere il presente. Compito affatto semplice, se in serate del genere sei costretto a marcare Steph Curry, Klay Thompson, Kevin Durant ed il resto dei Golden State Warriors vice-campioni NBA lo scorso anno. Non scordiamoci, però, lo sgambetto di meno di un anno fa: i ragazzi di coach Kerr non potranno entrare in campo leggeri.