A una settimana dall'annuncio ufficiale del suo ritiro dall'attività agonistica, Kevin Garnett torna a far parlare di sè come possibile nuovo membro di uno staff tecnico Nba. Già, perchè KG si è presentato ieri alla seduta di allenamento dei Los Angeles Clippers, dando lezioni di gioco interno ai lunghi a disposizione di Doc Rivers, mentre contestualmente l'head coach dei Cleveland Cavaliers, Tyronn Lue, svelava di avergli già chiesto di raggiungerlo sulla panchina della Quicken Loans Arena.
"Ho già parlato con Kevin - le parole di Lue - so che sua moglie sta spingendo affinchè decida di allenare sin da subito. Lui sostiene di non essere ancora pronto. Sa che potrebbe farlo, ma non è del tutto convinto. Vedremo, ma certamente qui a Cleveland gli troveremmo un posto nel nostro staff se dovesse cambiare idea. KG è uno dei miei migliori amici, mi è dispiaciuto che si sia ritirato da giocatore: pensavo che sarebbe potuto diventare l'unico atleta nella storia Nba a giocare a venti, trenta e quarant'anni. Basta guardare a ciò che ha cambiato in questo gioco provenendo direttamente dall'high school, notare quanti ragazzi lo imitino pure nella gestualità, per capire che ha sempre indicato la strada agli altri. Tutto in lui è diventato poi di tendenza. Ha giocato ogni sera della sua carriera al massimo, così come si è sempre allenato duramente. E' un po' come LeBron James, una delle superstar Nba più facili da allenare: sono giocatori che vanno in campo e fanno quello che dici loro, mentre se non sono convinti ti prendono da parte e te ne parlano. Ma mai davanti a tutti, è una questione di rispetto. Perdere Kevin, Kobe e Tim in una sola stagione è un brutto colpo per la pallacanestro. Ma invecchiamo tutti, fa parte del gioco".
Sulla stessa lunghezza d'onda Doc Rivers, allenatore dei Clippers, che già nei giorni scorsi aveva anticipato di "voler offrire un posto" a Garnett, salvo trovarselo già ieri all'allenamento dei suoi Clippers. "Oggi KG è stato fenomenale - racconta Rivers - stamattina, prima dell'allenamento, ha tenuto un vero e proprio clinic che chiunque pagherebbe di tasca sua per vedere. E' stato fantastico, sia per Jordan e Griffin, che per gli altri ragazzi giovani. E' bellissimo averlo qui intorno, è un grande maestro. L'abbiamo conosciuto come gran giocatore, ma io sapevo già che potesse essere anche un grande insegnante. Potrebbe davvero farci comodo, anche se non so se vuole già allenare. Non è tanto pazzo. Non possiamo sapere ora cosa accadrà, ma di certo tutto ciò può rappresentare il suo futuro, gliel'ho già detto. Può venire qui quando vuole, entrare in campo e fare quello che gli pare. Mi farebbe piacere averlo tra noi, qualsiasi cosa vorrà fare, perchè credo davvero che la sua presenza possa avere un impatto molto positivo sulla squadra". Opinione condivisa anche da un vecchio sodale di Garnett, Paul Pierce: "Chiunque qui può imparare qualcosa da Kevin. Anche Blake e DeAndre. E' stato uno dei giocatori più forti della storia Nba e può portare esperienza. Certo, ci sono giocatori che hanno già vinto tutto e che hanno collezionato tantissime apparizioni all'All-Star Game: in quel caso non si ha molta voglia di ascoltare. Ma se a parlare è Garnett, uno dei più forti di sempre nel suo ruolo, nessuno può fare a meno di ascoltare".