La stagione NBA si avvicina a grandissimi passi ed una delle prime tappe di avvicinamento al tip-off è rappresentato dal Media Day. Tanti degli occhi degli appassionati della palla a spicchi erano puntati su El Segundo, dove i nuovi Los Angeles Lakers di coach Luke Walton si presentavano alla stampa. Tra i tanti volti nuovi, un grandissimo assente, che per la prima volta da circa un ventennio non si è presentato al raduno della sua squadra: ovviamente Kobe Bryant. Si è parlato anche di lui, tra le tante domande, che hanno evidenziato una grandissima emozione da parte dei giovani e dei nuovi arrivati per vestire la maglia Lakers e, soprattutto, le grandi aspettative dell'ex vice allenatore dei Golden State Warriors.
"Sono davvero molto eccitato all'idea di iniziare - ha esordito Walton - era da tempo, da mesi, che aspettavamo questo momento. Ora che è arrivato devo dire che non vedo l'ora di iniziare. E' un'opportunità che ho fortemente voluto e ora voglio godermela. Sappiamo che tecnicamente non partiamo da una grandissima base, ma siamo ben consapevoli della strada che vogliamo fare assieme. Soprattutto, vogliamo crescere, uniti, come un gruppo di fratelli. Siamo giovani, è vero, ma abbiamo grande talento e tantissima potenzialità, possiamo crescere davvero tanto". E' questo uno degli aspetti che il tecnico ci tiene a sottolineare in vista del training camp che inizierà nelle prossime ore: "Dobbiamo iniziare ad approfittare di ogni singolo momento, di ogni gara, per capire cosa non va e cambiarlo, aggiustandolo, e cosa invece va bene ed immagazzinarlo nella nostra mente e nel nostro modo di fare".
Inevitabile un passaggio anche su Ingram e sul suo ruolo in squadra: "Non credo di aver bisogno di parlare con lui riguardo la sua partenza in quintetto o meno. Piuttosto quando ci parlo cerco di fargli capire cosa sia una partita NBA, cosa dovrà aspettarsi ed è un dialogo molto proficuo, anche se gran parte del lavoro lo farà lui in campo. Chiaro che se durante il training camp sarà il migliore in campo partirà titolare". Infine, un parere personale su come cambierà il suo ruolo da head-coach ad interim ai Warriors nel periodo di infortunio di Steve Kerr rispetto a questo incarico. Ecco come la vive l'ex giocatore dei Lakers: "E' ovviamente una bella differenza, ma credo di arrivarci nel miglior modo possibile, preparato ed anche esperto, sebbene sia la mia prima esperienza come capo allenatore. Ho bene in mente che tipo di ruolo sia e guardare Steve lavorare per tutto quel tempo me l'ha rafforzata. Credo di essere pronto per questa stagione".
Il volto più atteso di giornata è ovviamente quello di Brandon Ingram, visibilmente sorridente come mostra la foto. Con la proverbiale naturalezza il prodotto di Duke ha così parlato delle sue emozioni in vista dell'esordio nel training camp: "Sono davvero contento di essere qui, con questo gruppo di ragazzi, con questo coaching staff e sedermi nel posto che era di Kobe. So che c'è molta pressione su di me, le aspettative sono ovviamente enormi, ma sono davvero tranquillo. Ciò che mi sono prefissato è lavorare duro, giorno dopo giorno, e provare a fare soltanto quello che mi dice Luke. E' stata un'estate dura, di allenamenti e di lavoro tecnico ma anche fisico, e per questo non vedo l'ora di iniziare per vedere a che punto siamo. Sono davvero eccitato all'idea di giocare".
Uno degli aspetti maggiormente trattati dai protagonisti, in particolare da Larry Nance Jr e da D'Angelo Russell è quello difensivo. Tante parole spese riguardo l'atteggiamento giusto da avere per migliorare in difesa, con lo stesso Walton che si è detto davvero molto soddisfatto per l'applicazione con la quale i ragazzi hanno affrontato i primi allenamenti, in special modo in questo fondamentale, particolarmente tralasciato nelle ultime stagioni. L'ala grande nativa dell'Ohio si è detta particolarmente esaltato all'idea di poter carpire altri segreti dai compagni di squadra, in particolar modo da Luol Deng.
Lakers che si aspettano tantissimo da Julius Randle e da D'Angelo Russell, chiamati ad un salto di qualità e di personalità rispetto alle stagioni appena trascorse. Il primo ha analizzato così la stagione che lo aspetta: "E' stata un'estate lunghissima, dove ho lavorato davvero tanto, sul tiro e non solo. Ora Kobe è andato. Siamo giovani, affamati, e siamo una squadra molto atletica e esplosiva, vogliamo giocarci le nostre carte e le nostre possibilità con tutti. Non vogliamo giocare ognuno per sè stesso, ma abbiamo la voglia di giocare di squadra. Non sento la pressione di dover mostrare a tutti quanto e dove sono migliorato. Lo faccio per me stesso, per migliorare il mio modo di giocare e scendere in campo". La palla è passata successivamente a D'Angelo Russell, che ha così spiegato come intende competere con i pari ruolo nella sua seconda stagione in NBA: "Ho voglia di farlo notte dopo notte, ho lavorato tanto su questo e sono voglioso di dimostare che sono cresciuto ancora. Siamo inoltre arrabbiati per come è finita la scorsa stagione ed il nostro obiettivo è quello di dimostrare che nonostante la giovane età possiamo fare molto meglio di quel risultato".
Lo stesso Russell che successivamente è tornato anche su Bryant e sulla sua presenza mediatica e non solo per la squadra: "C'è un'atmosfera diversa senza di lui. Ora non è più tutto incentrato su Kobe come lo era fino allo scorso anno. Ci sono tanti ragazzi giovani, c'è un'aria diversa". Uno sguardo, infine, anche ai nuovi arrivati, quelli che come Jose Calderon e Luol Deng dovranno dare un apporto maggiore in termini di esperienza al gruppo e provare a far crescere le giovani leve sotto una luce differente. Lo spagnolo si è detto fiducioso riguardo la bontà della stagione che sta per iniziare, senza essere affatto preoccupato di partire dalla panchina, mentre l'inglese ha espresso la sua felicità nel vestire la gloriosa maglia gialloviola.