Fresco Hall of Famer classe 2016, Shaquille O'Neal ha riservato parole al miele nei confronti della prima scelta assoluta dell'ultimo Nba Draft, l'australiano Ben Simmons, definendolo un "giocatore alla LeBron" e accendendo così ulteriormente le luci dei riflettori sul prodotto da Lousiana State University, da questa stagione con la maglia dei Philadelphia 76ers. Intervistato da CSN Philly, Shaq ha infatti dichiarato di essere intrigato da Simmons, considerato un potenziale nuovo LeBron James per stazza, visione di gioco e doti di passatore.
"Non conosco tutte le matricole di questa nuova stagione - ha detto O'Neal riguardo ai rookie scelti al Draft 2016 - ma sono certo che Ben Simmons, il mio preferito, farà molto bene. E' un ragazzo della mia scuderia, viene anche lui da LSU, ed è un giocatore alla LeBron James. Intendo dire che LeBron è eccezionale perchè migliora tutti quelli che gli giocano accanto - per qualità di passatore e altre piccole cose - e Simmons è esattamente quel tipo di giocatore. Il suo anno da Freshman a Lousiana State poteva essere migliore, ma è giovane, ha tutto il tempo per riprendersi tutto con gli interessi. Per quanto riguarda gli altri aspetti del gioco, è molto intelligente. Gioca veramente bene". L'investitura ufficiale di un Hall of Famer del calibro di Shaquille O'Neal non fa altro che aumentare le aspettative su Ben Simmons, ormai perseguitato da quasi un anno dal paragone con LeBron James. Simile per caratteristiche fisiche al Prescelto, la prima scelta assoluta del Draft 2016, è però un atleta meno esplosivo del primo LBJ (e forse anche dell'attuale). Le somiglianze nel gioco risiedono nella dote innata di vedere il gioco sui ventotto metri di campo, sfruttando capacità di playmaking in senso lato da altezze più consone a una power forward vecchio stampo che a un giocatore in grado di fare praticamente tutto sul parquet. Come LeBron, Simmons entra nella lega con un tiro dalla media e lunga distanza tutto da affinare, mentre il controllo del corpo in corsa è già misterioso.
Diversi invece gli scouting reports sulla sua personalità: mentre alcuni lo ritengono un leader naturale, altri pensano che il ragazzo tenda a nascondersi nei momenti chiave della partita, quando viene costretto dagli avversari a conclusioni da un range di tiro non sempre ideale. Ottimo rimbalzista ma difensore migliorabile, Simmons avrà bisogno del sostegno dell'ambiente: a Philadelphia i tifosi dei Sixers lo idolatrano già, ma la squadra non sembra pronta per supportarlo con giocatori d'esperienza. Anzi, il rischio che Simmons si ritrovi ad essere immediatamente il punto di riferimento di una squadra non da playoff è altissimo, con tutte le conseguenze del caso quanto a responsabilità ed esposizione mediatica. A Philadelphia è inoltre ancora aperto il dibattito su Jahlil Okafor, altro giovane dal grandissimo potenziale, ma incappato in una stagione da rookie tutt'altro che entusiasmante, soprattutto a causa di vicende extracampo che lo hanno anche escluso dal quintetto base di coach Brett Brown. Ancora oggi ci si chiede se il frontoffice dei Sixers (preso in custodia da Colangelo) abbia intenzione di scambiare Okafor per aggiudicarsi qualche giocatore di esperienza nel reparto esterni, attualmente il più carente nel roster dei 76ers. D'altronde, con Jcooel Embiid in ripresa, Nerlens Noel chiamato a ulteriori miglioramenti, non è certo il frontcourt il problema principale della franchigia della Pennsylvania, anche se in un Nba che va sempre più nella direzione di un centro e quattro "piccoli", avere a disposizione una batteria di lunghi come Noel, Okafor, Embiid e Simmons sembra davvero un lusso che Philadelphia non può concedersi.