La decisione era nell'aria, ma è da diventata ufficiale solo da pochi minuti. Tim Duncan si ritira dalla pallacanestro professionistica, saluta l'Nba e i San Antonio Spurs al termine di diciannove stagioni di una carriera leggendaria, corredata dalla vittoria di cinque titoli, due premi di MVP della regular season, tre di MVP delle Finals. Con Duncan lascia dunque uno dei migliori giocatori mai visti su un campo di pallacanestro nel ruolo di power forward.

L'annuncio, come da costume del personaggio, è appena apparso in un scarno comunicato ufficiale dei San Antonio Spurs, sua unica franchigia dal 1997, quando fu scelto come prima scelta assoluta al Draft. Duncan ha cambiato la storia dei neorargento, divenendone ben presto leader al fianco dell'Ammiraglio David Robinson, per poi trascinare i texani - sempre sotto la guida di Gregg Popovich - alla conquista di cinque titoli Nba (1999, 2003, 2005, 2007 e 2014). Quarant'anni compiuti lo scorso maggio, nativo di Saint Croix, caraibico delle Isole Vergini, il numero ventuno degli Spurs ha segnato un'epoca riuscendo a mantenersi ad altissimi livelli per tutto il corso del suo ventennio Nba. Quindici partecipazioni all'All-Star Game, altrettante volte finito nel miglior quintetto difensivo Nba, Duncan chiude con 1.392 partite giocate in regular season, una media di 19.0 punti, di 10.8 rimbalzi, 3 assist e 2.17 stoppate in 34 minuti a sera. Ancor più strabilianti i suoi numeri ai playoffs, con 251 incontri disputati, a 20.6 punti di media, 11.4 rimbalzi e tre assist. Una sola finale Nba persa, quella del 2013 contro i Miami Heat, a fronte delle cinque vinte nel 1999 (4-2 ai New York Knicks), 2003 (4-2 a New Jersey Nets), 2005 (4-3 ai Detroit Pistons), 2007 (4-0 ai Cleveland Cavaliers) e 2014 (4-1 ai Miami Heat). Con gli Spurs ha superato il record di cinquanta vittorie in regular season per diciassette anni, vale a dire sempre, eccezion fatta solo per i due anni del lockout (1999 e 2012) quando era impossibile farlo.

Nessun'altra franchigia professionista dello sport a stelle e strince ha mai messo insieme tanti record come i suoi San Antonio Spurs, che dalla prossima stagione si troveranno senza il loro giocatore di riferimento, dotato di una personalità e un carisma fuori dal comune. Laureato in psicologia al college di Wake Forest, Duncan aveva sottoscritto l'anno scorso un contratto biennale con il frontoffice dei neroargento, riservandosi di esercitare la player option prevista in suo favore entro il 29 giugno scorso. Clausola che è stata effettivamente sfruttata per evitare di lasciarla scadere, ma dopo qualche ulteriore giorno di riflessione il caraibico ha deciso di lasciare. In pochi avevano rilanciato l'indiscrezione relativa al suo ritiro, immaginando che Duncan avrebbe proseguito per un'altra stagione come il suo compagno e amico Manu Ginobili. Insieme all'argentino e al francese Tony Parker, ha costituito un trio ineguagliabile, che negli anni ha raggiunto e superato quelli dei Lakers e dei Celtics dei tempi di Magic Johnson e Larry Bird. Si chiude così un'era trionfale per i San Antonio Spurs, che dall'anno prossimo si sentiranno - come tutti gli appassionati di basket Nba - un po' più soli, nonostante la presenza in panchina all'AT&T Center di Gregg Popovich.