Neanche il tempo di metabolizzare le conseguenze di gara-4 delle Nba Finals 2016, che le due squadre impegnate nella serie che assegna il titolo si ritrovano già a preparare la prossima sfida, il quinto episodio che andrà in scena alla Oracle Arena di Oakland nella notte tra lunedì e martedì. La vigilia preannuncia una partita infuocata, perchè LeBron James e compagni non ci stanno a calarsi nel ruolo degli sparring partners nella festa per il titolo dei rivali della Baia.

Proprio i Golden State Warriors potrebbero dover fronteggiare un'assenza pesante, quale quella di Draymond Green. L'ex giocatore di Michigan State è stato infatti coinvolto nel finale di gara-4 in uno scontro con James: Green è prima finito a terra lontano dalla palla su un normale contatto di gioco, poi ha reagito allo "scavalcamento" di LeBron (in stile Allen Iverson su Tyronn Lue nelle Finals 2001), allacciandosi a lungo con il Prescelto, con il quale ha infine scambiato parole non proprio oxfordiane. Gli arbitri hanno optato per fischiare un doppio fallo che ha così punito entrambi i giocatori, ma ora l'Nba sta tornando sull'accaduto per riesaminare i fatti in questione. Nel caso la lega dovesse decidere per un upgrade, vale a dire per la modifica del fallo di Green da fallo normale a flagrant di tipo uno, scatterebbe immediata la squalifica per il numero 23 dei Warriors. Dopo il calcione rifilato a Steven Adams nella precedente serie contro gli Oklahoma City Thunder, Green è infatti sotto scacco, perchè a ogni tecnico o flagrant fischiatogli contro va incontro a una sospensione per una partita (due partite nel caso di flagrant di tipo due). Una vera e propria grana per Golden State, che ha nel lungo da Michigan State l'uomo barometro del proprio gioco, non solo nella metà campo difensiva, dove Green è fondamentale per mobilità, fisicità e atletismo, ma anche in attacco, da playmaker ombra dei campioni in carica, che permette a Steph Curry di partire spesso lontano dalla palla.

Dall'altra parte i Cleveland Cavaliers sono alle prese con la questione Kevin Love. Il Beach Boy californiano è tornato a disposizione per gara-4 dopo il trauma cranico subito due partite prima a rimbalzo contro Harrison Barnes. Superati tutti gli esami previsti dal protocollo Nba per i casi di concussion, Love è partito dalla panchina nell'ultimo incontro, e la sconfitta dei Cavs non ha aiutato a migliorare la sua immagine agli occhi del grande pubblico. Al momento capro espiatorio di tutti i problemi di Cleveland, l'ex giocatore dei Minnesota Timberwolves è sbottato nel post-partita di gara-4: "Contro di me le critiche non sono mai abbastanza - le parole di Love riportate da Dave McMenamin di Espn - ci sono state moltissime partite in cui non sono stato nè la prima nè la seconda opzione offensiva della squadra, ma non ho mai fatto pesare questa situazione, perchè questo è un gruppo molto unito che ha un unico obiettivo. Anche prima dell'ultima gara ho detto al coach che sarei stato a disposizione anche per la panchina, perchè sapevo che Richard Jefferson aveva fatto un gran lavoro per noi nel terzo episodio della serie. I miei compagni credono in me, LeBron mi ha appena detto negli spogliatoi che la squadra ha bisogno di me. Non solo lui, anche Kyrie, J.R. e tutti gli altri". Ecco dunque profilarsi un ritorno di Kevin Love in quintetto per la decisiva gara-5 alla Oracle Arena, quella che i Cavs non possono permettersi di sbagliare, per non vedere gli avversari festeggiare contro di loro il secondo titolo Nba consecutivo.