Questione di intensità, selvaggia da una parte, inesistente dall'altra. Gara-3 delle Finals NBA va in archivio portandosi con sè l'estrema fisicità, la clamorosa energia che i Cleveland Cavaliers sono riusciti a mettere sul parquet di casa dopo le prime due sconfitte nella Baia. Reazione d'orgoglio, certo, senza dimenticare l'assenza dal campo dei Golden State Warriors di Steve Kerr, fin troppo remissivi fin dalla palla a due (9-0 di parziale immediato), che ha poi portato alla mattanza finale, che ha il sapore di risposta a quella inferta dai campioni in carica in gara-2. Inevitabile che la Quicken Loans Arena abbia spinto i padroni di casa, ma Curry ed i suoi non sono mai riusciti ad entrare in gara, staccando le mani troppo presto dal volante del match.
Tra le cause della sconfitta, un rilassamento eccessivo, che Steve Kerr nel ventre del palazzetto di Cleveland ha così analizzato in conferenza stampa: "Non eravamo pronti alla gara, fin dall'inizio. Dai primi secondi di gioco hanno settato i ritmi del match, impostandoli con intensità e grinta smodata, che hanno portato al parziale iniziale ed alle nostre pazze palle perse. Il nostro approccio è stato estremamente soft, troppo pacato, molle. Di sicuro abbiamo bisogno di tutt'altro impegno per vincere una partita di finali contro un avversario di questo calibro. L'assenza di Love? Credo che la gara sarebbe stata la stessa con lui, senza ombra di dubbio. Quando una squadra è sotto 2-0 è affamata, ha voglia di riscatto, c'entra poco l'assenza di un giocatore".
Altrettanto deluso anche Klay Thompson, che si sofferma sul primo quarto che ha deciso, di fatto, la contesa: "Non possiamo entrare in partita così, non possiamo concedere 33 punti nel primo quarto ed un vantaggio del genere. Siamo riusciti anche a tornare sotto di dieci, ma un attimo dopo eravamo di nuovo sotto di venti. L'infortunio? Non mi aspettavo un blocco così sostanzioso all'interno del pitturato, mi sono sentito confuso e da subito mi ha fatto male la gamba. Non è preoccupante in ogni caso, starò bene per la prossima gara".
Molto meno loquace e decisamente più scolastico nelle sue dichiarazioni Stephen Curry, autore di una prestazione decisamente sotto tono: "E' chiaro che tutti vorrebbero vincere tutte le gare, ma non è così che si vincono i titoli. Volevamo andare 3-0 e provare a festeggiare in gara-4, ma è più difficile di quanto tutti possano pensare. Ora dobbiamo resettare e pensare alla prossima partita, provando a riscattarci e tornare in campo con maggiore energia rispetto a stasera".