4-0 e tutti a casa. Così si potrebbe sintetizzare la serie tra i Cleveland Cavaliers e gli Atlanta Hawks. La squadra di Budenholdzer non è mai stata in grado di impensierire James e compagnia, forse soltanto nella decisiva gara-4 quando, finalmente, una reazione è arrivata.

Per il secondo anno di fila quindi, Atlanta viene eliminata con un 4-0 da Cleveland. È lecito a questo punto porsi delle domande: è questo il gruppo giusto per vincere? Cosa si può fare per migliorarlo e renderlo effettivamente competitivo?

Be', mai come quest'anno la domanda è lecita, perché a giugno scadrà il contratto di Al Horford. Il centro, proprio a giugno, compirà anche 30 anni e, visto l'aumento del salary cap, sarebbe alla ricerca di un quinquennale al massimo possibile. A questo punto, gli Hawks sono disposti a firmare un trentenne con il quale non sono riusciti a battere in due anni nemmeno una volta i Cavs?

Il problema ovviamente non è il valore del giocatore in sé e per sé, ma la sua efficacia all'interno di una Lega che è cambiata parecchio. Facendo un veloce paragone tra i primi due turni di Cleveland, si nota che le differenze tra Atlanta e Detroit sono soprattutto sul perimetro: i Pistons, che hanno Drummond, sono riusciti a mettere in difficoltà la squadra di Lue fermando i tiri da tre grazie a degli esterni molto forti fisicamente e agili, e proteggendo al contempo il ferro proprio con Drummond. Gli Hawks, invece, hanno spesso lasciato scoperti gli angoli pur di fermare le penetrazioni di Irving e James che, però, hanno sempre trovato uno scarico comodo. I numeri sono impietosi in questo senso: 77 triple in 4 gare contro Atlanta. Un massacro.

Chiaro dunque che Atlanta necessita di un'ala di livello superiore: l'anno scorso Demarre Carroll ha preferito andare a Toronto, e quest'anno Altanta ha provato a rimpiazzarlo, soprattutto nella serie contro Cleveland, con Kent Bazemore, altro giocatore in scadenza di contratto.

Gli Hawks dunque, dovessero rifirmare entrambi, avrebbero poi poche possibilità di fare movimenti di mercato per modificare la squadra. È anche vero, però, che molti altri giocatori andranno in scadenza a giugno 2017 e questo potrebbe indurre la dirigenza di Atlanta a provare il gruppo un altro anno prima di smantellarlo.

Oppure, visione molto più probabile, provare a modificare qualcosa con qualche trade. Quest'inverno si è spesso sentito Jeff Teague al centro di diversi rumors, e considerato il suo contratto da 8 milioni in scadenza l'anno prossimo, le tante squadre che necessitano di un play e l'ormai prossima esplosione definitiva di Dennis Schroeder, il front office potrebbe sul serio pensare di cederlo.

Insomma, le possibilità sono ovviamente tante. “Credo che il modo in cui giochiamo, il nostro modo, sia quello giusto per vincere. Dobbiamo solo fare il passo successivo come gruppo,” hanno detto più o meno in coro Millsap e Horford. Ma al momento, LeBron non sembra intenzionato a far fare loro questo “next step” e, si sa, gli anni passano per tutti. Che fare allora?