No Curry, no party: macchè! Se la ridono in panchina i Golden State Warriors che vincono e convincono, seppur di misura in gara due contro gli Houston Rockets di James Harden, anche in assenza della loro star, che resta a risposo in vista dei prossimi appuntamenti della serie e, con ogni probabilità, delle semifinali di Conference. I padroni di casa tirano male dall'arco dei tre punti, ma riescono a trovare iN punti necessari per portare a casa il successo sfruttando al meglio la maggiore profondità della propria panchina: Iguodala e Speights scavano il solco decisivo a cavallo degli ultimi due quarti, mandando a tappeto le resistenze dei Rockets. Adesso la serie si sposta in Texas. 

Sorriso di soddisfazione, in panchina, tra Stephen Curry e Steve Kerr dopo la vittoria del 2-0 | Source: Nba.com

Primi minuti di assestamento e di studio in assenza del trenta, con la gara che viaggia su ritmi bassi e punteggio che non decolla: la difesa dei Rockets si concentra maggiormente sull'unico Splash Brothers presente in campo e, inizialmente, la scelta paga i dividendi. Tuttavia, dopo quattro minuti di imbarazzo totale (6-5 Rockets) sono Livingston e Barnes a lanciare il parziale di 8-0 chiuso da Thompson con l'assist per Bogut e la penetrazione. Harden prova a salire di colpi in attacco, ma la difesa è attenta sul barba, che stanta a trovare ritmo: è Iguodala, in uscita dalla panchina, a scavare il primo solco del match con due missili a bersaglio dalla distanza per il 23-13, massimo vantaggio Warriors. Smith risponde con la stessa moneta, riportando all'intervallo i suoi sotto di sei (33-27). Iggy è caldo e la quarta tripla ad inizio secondo quarto riporta avanti Golden State dopo il pareggio confezionato da Terry e Beverley. Si sveglia Thompson, fermo fino a metà ripresa a soli 5 punti: sei punti di fila del californiano ridanno fiato e tranquillità ai Warriors, che però non riescono ad allungare definitivamente complici i cinque di fila di Beverley. L'attacco di Houston subisce, nella seconda metà del quarto, la crescente intensità difensiva degli uomini di Kerr, ma resta a galla grazie ai sette liberi di fila di Harden, che permettono ai texani di restare aggrappati al match. 

Draymond Green, marcato a vista da James Harden | Source: Nba.com

I primi tre minuti di secondo tempo dei Rockets sembrano quelli decisivi per risolvere la gara in negativo: Harden, dopo che Houston è sprofondata a -12, riprende in mano la situazione e, grazie anche a sei punti di fila di Howard, riporta a contatto i suoi (77-73). L'attacco dei Warriors inizia a risentire a metà terza frazione dell'assenza di Curry: banali palle perse e tiri sbagliati sembrano compromettere il vantaggio, prima del provvidenziale intervento di Speights, che con 5 punti di fila (e la tripla finale) risponde ai tentativi di rimonta di Terry e Harden (86-79). I Rockets non demordono affatto e grazie a quattro punti di fila del Jet si riportano a meno tre, poco prima del parziale che sancisce la fine del match: Thompson e Livingston trascinano i padroni di casa nel 12-1 che permette a Golden State di ottenere 13 lunghezze di vantaggio e respirare in vista del finale, con Houston che riesce soltanto a dimezzare lo svantaggio grazie alle triple di Terry e McDaniels fino al 115-106 finale.