Miami Heat - Brooklyn Nets 110-99
Vittoria mai in discussione quella dei Miami Heat, che all'American Airlines Arena hanno la meglio dei Brooklyn Nets, facendo valere la legge del catino della Florida. Lopez e compagni partono bene, tenendo testa ai sei di flash e ai sette in altrettanti minuti di Richardson. Gli Heat non spingolo sull'acceleratore, ma in maniera graduale alzano l'intensità difensiva: dopo il 27 pari alla prima sirena, i Nets vanno avanti grazie a Kilpatrick, ma vengono prontamente ripresi dal trio di W: Winslow lancia la rimonta, Whiteside ed il ritorno di Wade la chiudono e firmano il sorpasso e l'allungo, fino al più 5 dell'intervallo lungo (57-52) con il tre che ne mette 17 a referto.
Larkin e Lopez fanno la voce grossa, o quantomeno ci provano ad inizio ripresa, ma è sempre il solito Wade a firmare l'allungo dei padroni di casa: prima il gioco da tre punti, poi due jumper di fila per il nuovo più 7. Richardson e Winslow bucano dall'arco per il nuovo massimo vantaggio sul più 13 (78-65). I Nets sembrano in balia delle onde degli Heat, ma non crollano definitivamente: Young e Lopez riportano gli ospiti sotto di sette, anche se non riusciranno mai a riportarsi in parità. E' Whiteside, con undici punti di fila e quattro schiacciate a decretare la fine delle ostilità.
Los Angeles Clippers - Boston Celtics 114-90
Mai in discussione, anche a Los Angeles sponda Clippers, la sfida contro i Boston Celtics, che provavano a dare un dispiacere all'ex Doc Rivers. Troppo forti, almeno per il momento, i padroni di casa, trascinati dal solito duo composto da Chris Paul e DeAndre Jordan: a nulla, o quasi, sono valsi i 24 di un Thomas che troppo spesso ha predicato nel deserto. Ospiti che mai come stanotte hanno faticato nel trovare ritmo e soluzioni aperte al tiro, oltre a faticare difensivamente nel porre rimedio alle iniziative di CP3, assoluto dominatore della gara e del primo tempo. Sono infatti i primi 24 minuti di gioco ad indirizzare la gara, dopo un inizio che lasciava presagire tutt'altro svolgimento del match.
Un minuto è durata in pratica la gara dei Boston Celtics, che avanti 5-0 si sono da subito arresi alle scorribande dei losangeleni: 17-5 il controparziale firmato da Redick (7), Jordan e Paul (4). Bravi i Clippers nel togliere ritmo e fiducia all'attacco ospite, incrementando il vantaggio sul più 9 a fine primo periodo. E' il secondo, però, che ha tagliato in due le gambe alla squadra di Stevens: dal 33-39 firmato Jerebko, i Celtics si sono fermati, lasciandosi travolgere dal parziale di 10-0 con il quale la franchigia di Rivers è scappata via nel punteggio, archiviandolo fino al 67-50 dell'intervallo lungo con un Paul in grande spolvero (13 punti e 11 assist a metà gara). Nella ripresa la squadra di casa abbassa i ritmi controllando agevolmente il vantaggio: sul -13 sono Green e Crawford a piazzare l'allungo decisivo con tre triple, fino al +22 (92-70). L'ultimo quarto è un lunghissimo garbage time fino alla sirena conclusiva.