Omissione di difesa: il peccato e l'accusa più grave che si possano ascrivere ad una squadra che lotta per i playoff. Chi ne ha abusato e continua a farlo, fin troppo in maniera recidiva questa stagione, sono gli Houston Rockets di James Harden, che nel match clou per la lotta all'ottavo posto nella Western Conference cedono il passo, seppur di misura, agli Utah Jazz. La squadra di Quin Snyder sembrava sotterrata, all'intervallo, sotto un vantaggio di 15 lunghezze, ma la maggiore quadratura, di squadra, soprattutto difensivamente, ha permesso agli ospiti di recuperare punto su punto mantenendo ritmi bassissimi al match. La tripla di Mack, lasciato colpevolmente solo da Harden, e la schiacciata di Favors per il +2 finale, consegnano ai Jazz le chiavi del sorpasso, con Harden che non trova il buzzer finale (gli Dei del basket si sono palesemente schierati).
Gara che inizia con gli ospiti che sembrano pimpanti e reattivi, soprattutto nello svolgimento del piano partita: togliere più possibile ritmo all'attacco avversario e giocare al massimo sui 90 punti, soglia limite per le speranze dei Jazz. Il primo tempo non sembra essere fedele alle attese di coach Snyder, che dopo il 5-0 firmato Hayward vede la sua squadra spegnersi. Harden inizia a prendere per mano i Rockets trascinandoli con sette punti di fila sul 15-9. Houston amministra il vantaggio con relativa tranquillità, grazie anche agli ingressi dalla panchina di Brewer e di Beasley. Due liberi di Hayward sono l'unica traccia che Utah lascia in campo nei primi sei minuti di secondo quarto, con Houston che prova a scappare sfruttando il ritorno sul parquet del barba, che segna e crea spazio per le triple di Motiejunas (2) e Ariza (+18, 47-29). I canestri di Hayward e Favors, uniti alla tripla di Neto riportano Utah sotto di 15 all'intervallo.
L'abbrivio della rimonta arride agli ospiti, che piazzano dopo il canestro iniziale di Motiejunas un parziale di 11-0 firmato Mack e Hayward che li riporta sotto di 5. Harden e soci iniziano a forzare in attacco, costretti dall'intensità difensiva degli ospiti a non riuscire quasi mai a ritrovare ritmo e numeri giusti per ritrovare il bandolo della matassa. Neto continua a martellare dalla distanza, mentre Hayward col gioco da tre punti cuce definitivamente lo strappo. E' Brewer a rispondere per i padroni di casa, con cinque punti che permettono ai Rockets di rifiatare e chiudere sopra di sei lunghezze alla penultima sirena. Cinque in apertura di ultimo quarto di Harden sembrano rimettere le cose in chiaro fino al nuovo più nove, prima della rimonta Jazz: tre le triple a bersaglio di Hood, Hayward e Mack che ristabiliscono la parità a 6 dal termine. Il mini-supplementare premia la squadra che difende meglio, nonostante il maggiore talento individuale permetta agli Houston Rockets di arrivare all'ultimo chilometro davanti di tre nel punteggio: Harden dimentica di difendere su Mack, che impatta dalla distanza. Hayward allunga dalla lunetta, ma Howard pareggia a 22" dal termine. Hood sembra essere il prescelto per il tiro finale, ma la sua penetrazione premia Favors che schiaccia indisturbato da sotto. Harden, col possesso vittoria, trova solo il ferro sulla sirena, rendendo ancor più accesa la corsa all'ottava piazza.