I San Antonio Spurs di Gregg Popovich escono vincitori dalla battaglia dell'AT&T Center contro gli Oklahoma City Thunder e aggiornano il loro record a quarantuno vittorie consecutive all'ombra dell'Alamo. Partita dai due volti quella dei texani, praticamente perfetti nel primo quarto con un Aldridge precisissimo, e poi in enorme difficoltà offensiva fino al rush finale, quando è la difesa ad alimentare il parziale decisivo firmato Leonard e West. Per i Thunder altra sconfitta contro una big della Western Conference, maturata nell'ultimo quarto di gioco, con un Russell Westbrook in serata no (5/16 dal campo e nove palle perse), nonostante un Kevin Durant da 28 punti e otto assist.
Le due squadre si presentano sostanzialmente al completo per la sfida più attesa del sabato Nba (solo Waiters fuori per Donovan), con i neroargento che trovano una gran partenza di LaMarcus Aldridge, splendido in post-basso e nei tiri dalla media distanza, un po' come il suo compagno di front-court Tim Duncan, che mostra subito di riconoscere l'importanza della serata. Dall'altra parte Westbrook attacca su ogni possesso, con risultati alterni, andando spesso a sbattere contro la difesa degli Spurs, mentre è buono il contributo di Adams e poi di Kanter, vero fattore dalla panchina degli ospiti. Quella con OKC è la partita perfetta per valutare l'evoluzione del gioco degli Spurs: palla data con continuità ai lunghi, isolamenti per Leonard e Parker a disagio (chiuderà con zero canestri dal campo). Pochissimi i tiri da tre punti degli uomini di Popovich, non in ritmo con Danny Green e Manu Ginobili fuori giri (il solo Kevin Martin ne pesca una nel secondo quarto). Dopo un avvio convincente, San Antonio si blocca offensivamente, mostrando tutti i limiti di un attacco meno scintillante rispetto a quello degli ultimi anni, con i Thunder che ne approfittano per pareggiare a quota 39 e poi sorpassare con Russell Westbrook e Kevin Durant (45-49 all'intervallo lungo).
Il canovaccio tattico non cambia al rientro dagli spogliatoi, quando Adams e Ibaka ingaggiano una lotta furiosa a rimbalzo contro Duncan e Aldridge. Una tripla di Roberson e un paio di accelerazioni di Westbrook danno agli ospiti il massimo vantaggio di serata a metà del terzo quarto (57-64), ma è Patty Mills a suonare la carica per San Antonio con un tiro da tre che accende l'At&T Center. La difesa dei padroni di casa sale ancora di colpi, ed è poi Kyle Anderson a segnare a fil di sirena per il 66-68 con cui si va all'ultima pausa. Popovich ottiene pochissimo da Manu Ginobili (che però si fa notare per un paio di giocate difensive) e da Tony Parker, completamente fuori partita, ma ringrazia David West, che mette a referto sei punti consecutivi all'alba del quarto periodo. E' il momento che decide la sfida, con Green a segno da tre e Kawhi Leonard a imperversare sui due lati del campo (82-76). OKC è costretta a giocare a metà campo e Westbrook si intestardisce nell'attaccare il ferro, dove trova però i lunghi avversari, che gli stoppano o sporcano le conclusioni. Il solo Durant non può bastare ai Thunder, che si fanno sopraffare dall'ardore agonistico dei vari Leonard, Green, Mills e West, che non concedono agli avversari un canestro dal campo negli ultimi tre minuti e cinquantadue secondi di partita. Finisce così con gli Spurs vincenti in una gara a basso punteggio, in virtù della loro maggiore solidità ed esperienza nel giocarsi finali punto a punto sul parquet di casa.
San Antonio Spurs (56-10). Punti: Leonard 26, Aldridge 24, Duncan 11. Rimbalzi: Aldridge 9. Assist: Parker 4.
OKC Thunder (44-22). Punti: Durant 28, Westbrook 19, Kanter 11, Adams 10. Rimbalzi: Kanter 17, Ibaka 12. Assist: Durant 8.