Ciò che mi ha sempre colpito di LeBron James è la sua straordinaria dimensione fisica al servizio di una versatilità senza pari nella moderna Nba: raramente, infatti, si era visto qualcuno capace potenzialmente di interpretare al meglio i cinque ruoli del sistema, potendo giocare da centro andando quasi al doppio delle guardie avversarie. Una roba che non si vedeva dai tempi di Magic Johnson e che, comunque, non credevo sarebbe stata replicabile.

Almeno fino a quando non è arrivato Giannis Antetokounmpo. O, meglio, la stagione 2015/2016 di Giannis Antetokounpo. Quella caratterizzata dal 'nuovo telaio': più chili e muscoli su di un corpo pensato già di suo per competere ai massimi livelli: l'immediata conseguenza sono stati i 16.5 punti, i 7.6 rimbalzi e i 3.6 assist nelle 63 partite fin qui disputate dai Bucks. Numeri che già sarebbero un miglioramento spaventoso rispetto ai 12.7 punti, 6.7 rimbalzi e 2.6 assist della scorsa stagione. Ma che impalliddiscono letteralmente se si considerano le 10 gare post All star Weekend del nostro (con l'esclusione dei 24, 6 e 7 della W contro Miami): 19.1 punti, 10.3 rimbalzi, 7.8 assist, 1.9 recuperi e due stoppate DI MEDIA. Soltanto due giocatori sono riusciti a mantenere 19, 10 e 7.5 nel corso di un'intera stagione: Oscar Robertson (dal 1960 al 1963) e Wilt Chamberlain (dal 1966 al 1968).

Ma non è tutto. Nella striscia di partite presa in considerazione, il greco ha mandato a referto ben tre triple doppie: ma mentre quelle contro Timberwolves (27-10-12) e Lakers (27-12-10) rientrano nella 'normalità' di un giocatore simile, la gara contro i Thunder è un qualcosa che passa raramente. Forse mai:

26 punti, 12 rimbalzi, 10 assist, 4 recuperi e 3 stoppate. L'ultimo a mettere insieme simili cifre fu Hakeem Olajuwon nel 1989/1990. Ma lo spettacoloso centro nigeriano, all'epoca, non aveva 21 anni e non aveva certo disputato la partita da giocatore totale sintetizzata perfettamente dal 'poster' con cui è stato omaggiato Ibaka:

Rimbalzo, coast to coast alla Westbrook ed euro-step concluso in quella maniera lì. Affinché apparisse chiaro ai più il disegno che sta prendendo forma nella mente di coach Jason Kidd: trasformare Giannis nell'arma totale, nel vero senso del termine. Uno, cioè, in grado di fare la differenza su entrambi i lati del campo, stoppando l'avvesario diretto in difesa e andando a concludere in prima persona la stessa azione dall'altra parte.

A impressionare, però, è l'impressione che si sia soltanto iniziato a grattare la superficie. Con la conferma che arriva dallo stesso Kidd: "E' come allenare un quarterback di football e seguirne i miglioramenti giorno dopo giorno. Alcune cose sono totalmente nuove per lui, ma sta imparando a leggere i flussi di gioco, intuendo come muoversi con e senza palla e come alternare le giocate sfruttando la sua grande fisicità. Certo qualche volta è ancora fin troppo intuitivo e legge le giocate o troppo in anticipo o troppo in ritardo rispetto ai suoi compagni, ma è giovane e ci si può lavorare su". Dal canto suo, il diretto interessato, non può che confermare: "Avere uno come Jason Kidd che parla con te quotidianamente che ti dà sempre i consigli giusti, è come avere un codice segreto per barare ai videogame".

Il 'problema' è che questo non è un videogioco. Questa è la realta. Che racconta di un giocatore che, alla sua terza stagione Nba, rischia di essere dieci anni avanti al basket contemporaneo. Con una sensazione di smarrimento diffusa, spiegata al meglio da J.B. Bickerstaff, allenatore ad interim dei Rockets: "Quello che è in grado di fare scompagina totalmente il piano partita che hai preparato. Quasi non hai il tempo di prendere delle contromosse, perché è un 2.10 che gioca come un lungo e un piccolo allo stesso tempo. Potenzialmente contro uno così non c'è difesa".

Parole che, in un recente passato, erano state già spese per gente come Kevin Durant e il già citato LeBron James. E che oggi, invece, si riferiscono a Giannis Antetokounmpo, la nuova arma totale che Jason Kidd si sta costruendo giorno dopo giorno, dal potenziale pressoché illimitato.

Il futuro è adesso. E se non siete preparati, peggio per voi.