Non c'è partita allo Staples Center di Los Angeles dove arrivano i Memphis Grizzlies a banchettare sui Lakers privi di Kobe Bryant. Nonostante l'assenza forzata di Marc Gasol, che ne avrà per il resto della stagione, gli ospiti trovano risorse molto importanti dagli esterni: Hairston e Carter non falliscono da oltre l'arco dei tre punti, confezionando un ottimo 10/16. Conley e Randolph fanno il resto, mentre Stephenson inizia a calarsi nella parte uscendo dalla panchina e chiudendo in doppia cifra a referto. Il solo a salvarsi tra le fila dei padroni di casa è D'Angelo Russell, che quantomeno prova, nelle infinite difficoltà dei losangelini, a tenere a galla i suoi, seppur senza frutti alcuni. 

Ritmi lenti e compassati quelli che condizionano un primo quarto quantomeno equilibrato nel punteggio. Memphis inizia al piccolo trotto, concedendo fin troppo all'attacco dei Lakers e, dalla parte opposta, provando a cavalcare le iniziative personali di Mike Conley (6). Russell risponde con la stessa moneta e, con l'ingresso in campo di Williams e grazie a qualche canestro di Clarkson (in difficoltà stanotte), i padroni di casa riescono a restare a contatto nel punteggio. Randolph, tuttavia, con la tripla allo scadere consegna sette punti di vantaggio agli ospiti, che approfittano dell'abbrivio per scappare ad inizio secondo: Carter firma il più 10 da tre, prima che Green risponda ai tentativi di rimonta di Young e Lou Williams. E' ancora Vincredible però, a fare la differenza, con tre triple di seguito che spaccano la gara: dal 48-38 si passa al 56-38 in un amen, con l'attacco dei Lakers che si inceppa e non riesce più a produrre fino a metà gara. Sempre Randolph, da sotto, abusando di Randle, porta i suoi anche oltre il più venti (67-45), ma è Russell a riportare i suoi sul -17 all'intervallo. 

I buoi, già ampiamente lontani dalla stalla, scappano definitivamente ad inizio ripresa, quando Conley ed Hairston confezionano l'ennesimo break che permette agli ospiti di sfiorare anche i trenta punti di vantaggio (82-54). Los Angeles fatica a trovare canestri facili dal campo e, per quattro minuti, gli uomini di Scott restano fermi al palo, prima dei liberi di Russell e Williams che smuovono il punteggio. L'ultimo quarto è puro garbage time, con Stephenson che si mette in luce con sei punti personali, seguito a ruota dall'ottimo Carter che si prenderà la palma ideale di migliore in campo, nonostante le 39 primavere. 

"Ero solo concentrato e ho provato a fare il massimo per aiutare la squadra a vincere la gara. Non so se c'è qualcosa che mi fa sentire più giovane, ma certamente fa piacere e riporta alla memoria bei ricordi e dimostra che sono ancora in grado di poter giocare a questi livelli. I ragazzi mi hanno cercato molto stasera e questo mi ha fatto sentire bene" ha commentato Vince Carter a fine gara, visibilmente soddisfatto per la sua eccellente prova balistica. Sull'altra sponda, quella dei Lakers, uno sconfortato Byron Scott ha così commentato l'assenza di Bryant: "E' stato uno di quei giorni dove Kobe ha dormito male e si è svegliato con qualche dolore - ha esordito -. Negli ultimi giorni ha provato a tornare in forma ed ha fatto il possibile per provare a superare il dolore, nel tentativo di giocare le prossime gare, ma non era al massimo".