Una vittoria che vale doppio quella che gli Utah Jazz riescono a confezionare a Salt Lake City davanti al pubblico amico battendo quelli che al momento sono i diretti rivali per la corsa all'ottavo posto nella Western Conference. La squadra allenata da Snyder continua a sorprendere e la spunta nel finale, all'overtime, battendo gli Houston Rockets del solito, indomito, James Harden, che ne infila 42 raggiungendo Curry per numero di quarantelli in stagione (otto). E' stata l'ottima percentuale nel tiro da tre dei Jazz a decidere il match, con Rodney Hood che ha piazzato la bomba della vittoria a pochi secondi dal termine dell'overtime. Per Houston da sottolineare, ancora una volta in negativo, la fragilità estrema in difesa: 117 punti subiti, in una gara che potrebbe condizionare la qualificazione ai playoff in futuro, continuano ad essere troppi. 

Sugli scudi il solito Hayward, che con 28 punti personali trascina Utah al successo assieme però al solito apporto del collettivo: Favors scrive a referto la solita doppia doppia da 18 punti e 12 rimbalzi, così come Hood, Mack e Burke, l'unico dalla panchina, portano il loro mattoncino alla causa collezionando 50 punti in 3. Questo e tanto altro nell'inizio lanciato dei padroni di casa, che sfruttano proprio il gioco di squadra e l'equa distribuzione dei tiri per provare a scappare nel punteggio: il +11 di fine primo quarto viene collezionato da due triple di Hayward, dai canestri di Mack e dal gioco da tre punti di Favors (34-23). Sull'altra sponda è il solo Harden a rispondere con 11 punti personali, che permettono ai Rockets di restare a galla. Sono Smith e Terry a provare a scuotere la squadra texana ad inizio secondo quarto, ma la second unit di Utah tiene a distanza gli avversari con Lyles e Burke. Houston deve così affidarsi ad Harden ed Howard, con quest'ultimo che cancella Gobert in difesa prima di confezionare con il barba il parziale che riporta sotto gli ospiti: 11-4 per la franchigia allenata da Bickerstaff e partita di nuovo in equilibrio all'intervallo lungo. 

Ariza, Beverley ed uno scatenato Smith colpiscono ripetutamente da oltre l'arco ad inizio ripresa, permettendo ai Rockets di mettere finalmente la testa davanti nel punteggio (68-66). Nel momento peggiore di Utah, che barcolla ma non molla, sono gli 11 punti consecutivi di Hayward a permettere ai Jazz di controllare lo svantaggio e restare sempre aggrappati al punteggio, con Houston che arriva ad avere massimo sette punti di vantaggio (79-72). Due triple di Burke rimettono la contesa in parità ad inizio quarto periodo, prima che la terza conclusione dalla lunga distanza riapra il margine a favore dei padroni di casa (98-92). Houston sembra crollare definitivamente, ma i liberi di Harden e la tripla decisiva di Ariza rimettono tutto in discussione fino ai secondi finali. Il barba accorcia dopo il canestro di Favors, Hayward fa più tre dalla lunetta e Terry, solo dall'angolo, punisce una difesa non perfetta di Utah sulla sirena, prima che Hayward fallisca il buzzer beater della vittoria. 

All'overtime la difesa di Houston si perde Hood ed Hayward nei primi due possessi concedendo il vantaggio ai padroni di casa, ma è Beverley, da tre, ad impattare nuovamente. Hood stavolta non sbaglia da tre e rimette tre lunghezze di distanza tra le squadre; Harden sceglie la penetrazione accorciando soltanto, prima dell'ipoteca firmata da Favors a undici secondi dal termine che permette ai Rockets soltanto la conclusione pesante, che Ariza fallisce sulla sirena.