La mossa è di quelle da "ora o mai più". D.J. Augustin, Steve Novak e due seconde scelte al prossimo draft spediti a Denver in cambio di Randy Foye: Sam Presti è andato all in, c'è poco da discutere. E dal suo punto di vista è probabilmente anche comprensibile. In attesa che si risolva la querelle legata al contratto e alla free agency di Kevin Durant (e con Westbrook in scadenza nel 2017), gli Oklahoma City Thunder hanno una sola finestra per poter puntare al bersaglio grosso: questa. E tanto vale provare a sfruttarla fino alla fine, correndo il rischio di non avere scelte decenti almeno per i prossimi sei anni.

A ben guardare la situazione è molto simile a quella del 2012. Anche allora era già stata fatta una scelta ben precisa: 'maxare' Westbrook, tenendo Ibaka e rinunciare a Perkins e al 'Barba' che, di lì a poco, sarebbe emigrato verso i più caldi e remunerativi lidi texani. La strategia non pagò i dividendi sperati solo perché, alle Finals, ci si trovò di fronte un LeBron James con cui non era possibile negoziare: 4-1 e addio sogni di gloria. 

Bisogna fare le debite proporzioni, ovviamente: Foye non è certamente Harden, ma è comunque un elemento che, partendo dalla panchina, può dare un contributo molto più sostanzioso di quanto non possa fare Dion Waiters, soprattutto in chiave playoff. Un giocatore versatile, capace di garantire minuti di qualità e punti nelle mani (anche se sta tirando dal campo con il 35%, la percentuale peggiore in carriera) e che va a completare il reparto delle shooting guards, composto dal già menzionato Waiters e dal promettente Roberson.

Questo dal punto di vista tecnico. E sotto l'aspetto economico? In quest'ambito i vantaggi per OKC sembrano ancor più evidenti: tra Augustin e Novak i Thunder sono arrivati a risparmiare qualcosa come 9.8 milioni di dollari di stipendi, creando una trade exception di 3.8 milioni che potrà certamente tornare utile nel futuro a medio-lungo termine. Inoltre, al momento, i giocatori a roster sono scesi a 14, aprendo la possibilità ad ulteriori arrivi nel caso dovesse liberarsi qualcuno di interessante (per fare un nome che possa esemplificare il concetto, il Joe Johnson della situazione). 

"Sono fiducioso sul fatto che abbiamo tutte le carte in regola per poter puntare al titolo in questa stagione. Mia piace la squadra e il livello che è riuscita aa raggiungere", ha dichiarato Westbrook non più tardi di mercoledì. E Presti ha cercato di aggiungere un ultimo e decisivo tassello, giocandosi il tutto per tutto. Da aprile in poi scopriremo se il gioco sarà valso la candela.