Gli Oklahoma City Thunder espugnano il Pepsi Center di Denver nonostante i 27 punti di un Danilo Gallinari sempre protagonista contro le 'big' del campionato. L'italiano trascina soprattutto nel primo tempo i suoi, salvo crollare mentalmente nella ripresa assieme al resto della squadra, frustrato per alcune decisioni arbitrali e per una fisicità difensiva non più concessa. Oklahoma si dimostra matura, gestendo i ritmi della gara e non lasciandosi trascinare dal nervosismo dei padroni di casa, riuscendo nel momento decisivo a piazzare la zampata decisiva per chiudere la gara: i rimbalzi offensivi di Adams e compagni saranno fondamentali per spostare definitivamente l'equilibrio e regalare a Durant e Westbrook i possessi necessari per chiudere la contesa. 

A partire meglio, nei primi minuti del match, sono i padroni di casa, che sfruttano le triple di Gallinari (10 dei 12 dei Nuggets), ispirato dall'arco, per rispondere ai canestri di Durant (9). Intensità difensiva (permessa dagli arbitri soltanto nei primi 12 minuti) e contropiede sono le chiavi per il break di Denver, che sale sul più 10 grazie ad un impeccabile Lauvergne in difesa e Mudiay, che confeziona il gioco da tre punti del 29-19. L'ingresso in campo di Kanter permette agli ospiti di accorciare le distanze e chiudere soltanto sotto di sei. La tripla di Kilpatrick ed i canestri del lungo francese permettono ai Nuggets di toccare sul +12 il massimo vantaggio, prima che la luce si spenga per il resto del match: la squadra di Malone perde fiducia e fluidità in attacco, concedendo la rimonta a Durant e compagni. Ibaka propizia il break, concretizzato e rifinito da Westbrook e da un ottimo Enes Kanter (14 all'intervallo). Altre due triple del gallo ed i liberi di Faried regalano il -1 a Denver, ma Durant chiude con la tripla del 57-53 il primo tempo. 

Denver approccia bene il terzo periodo, rimontando con Faried, Mudiay e Harris e riportandosi avanti di cinque lunghezze (63-68). Si spegne la luce tra le fila dei padroni di casa, che iniziano ad innervosirsi a causa di alcuni fischi discutibili del trio arbitrale: Durant e Westbrook ne approfittano ribaltando la situazione, mentale e di punteggio, piazzando il break di 17-5 che scuote la gara. Denver è incapace a tornare mentalmente in partita, con Gallinari, Barton e compagni che forzano oltremodo l'esecuzione dei giochi in attacco esponendosi a contropiede e stoppate avversarie. E' sempre Lauvergne a suonare la carica, in attacco ed in difesa, per i Nuggets, e grazie anche ai liberi di Barton gli uomini di Malone si portano a sole tre lunghezze dalla squadra di Donovan sul 90-87. Nel momento decisivo del match sono due rimbalzi in attacco, di Kanter ed Adams, a fare la differenza: Durant ringrazia e piazza il mini-break che condiziona il risultato, portando Oklahoma sul più nove dopo i tentativi disperati di un Gallinari visibilmente nervoso. I Nuggets esalano l'ultimo respiro con Mudiay ed Arthur, ma si fermano ad una gestione scellerata del possesso che avrebbe riaperto i giochi definitivamente ad un minuto dal termine.