Gara dai due volti alla Sleep Train Arena di Sacramento, dove va in scena il sempre sentito derby californiano tra i Kings di coach Karl e del nostro Marco Belinelli, sempre in corsa per un posto ai playoff, ed i Lakers di Kobe Bryant, che anche stasera mette un altro mattoncino nella sua bacheca personale scollinando oltre i 33.000 punti in carriera. I padroni di casa riescono a condurre in porto un match che all'intervallo e non solo sembrava ampiamente dominato: di Russell e Clarkson il colpo di coda che rischiava di sovvertire le sorti della sfida. 

Inizio tutt'altro che positivo per i Lakers di Byron Scott che nei primi minuti di gioco restano di fatto negli spogliatoi, omettendo ogni aspetto difensivo e concedendo prima il 9-2 ai padroni di casa, poi il 25-4: Cousins ed Acy ne infilano 7 a testa, mentre McLemore sale a quota 8. La risposta dei Lakers è affidata, come spesso accade, a Bryant e Williams: l'ex Hawks ne piazza dieci in un amen, ma non sono sufficienti per rientrare a contatto con i Kings, che chiudono sul +17 con i canestri di Belinelli e Koufos. Russell si mette all'opera ad inizio secondo quarto, riportando i Lakers sul -14, ma è Belinelli, con 5 punti di seguito, a chiudere il parziale. Sacramento difende e corre, tornando sopra i venti di vantaggio grazie alla conclusione pesante di Collison ed il ritorno in campo del big-man Cousins, che sfiorerà a fine gara la tripla doppia (29-10-7). L'attacco dei Lakers si ferma nel momento in cui Kobe piazza il jumper del suo 33.000 punto in carriera, lanciando i Kings sul 69-48 di fine primo tempo. 

Otto punti di seguito di Bryant, con due triple di seguito, sembrano dare nuova linfa agli ospiti, ma sono sempre Cousins e McLemore a consegnare il nuovo break per gli uomini di Karl che volano sul massimo vantaggio: 27 le distanze di differenza sul 90-63. Inizia qui la rimonta dei Lakers, trascinati in primis da Lou Williams negli ultimi sei minuti del terzo quarto e, successivamente, da D'Angelo Russell: il duo firma 19 dei 23 punti finali degli ospiti, riportando i gialloviola sul -16 all'ultima sirena (102-86). L'abbrivio sorride al rookie da Ohio State, che si carica la squadra sulle spalle firmando 11 dei suoi 27 punti nell'ultimo quarto: il parziale di 14-2 iniziale riporta i Lakers sotto di 4, con i Kings visibilmente rilassati che non sembrano riuscire a scuotersi. Clarkson ne aggiunge 13, e dopo la tripla del compagno sigla addirittura il sorpasso a 4 minuti dalla fine. Torna Cousins, torna Rondo e torna anche Rudy Gay per il finale, che piazza il jumper che scuote i Kings: Rondo pareggia dalla lunetta a 113, ancora Clarkson con la zingarata porta Los Angeles ad un minuto e mezzo dall'impresa (115-113). I liberi, tre, di Cousins ed il canestro di Rondo in penetrazione chiudono i conti, facendo tirare a Karl ed al palazzetto di Sacramento un profondo sospiro di sollievo. 

Lakers che restano sul fondo della classifica, ma escono a testa altissima dalla Sleep Train Arena, festeggiando degnamente il traguardo storico di Kobe Bryant. I Kings, invece, proseguono la marcia verso l'ottavo posto, attualmente occupato dagli Utah Jazz, ma a pochissimi passi. Cousins ed i suoi possono continuare a sognare un posto nella postseason nonostante il pessimo record.