Kawhi Leonard, da quel MVP vinto nelle Finals 2014, è cresciuto sempre di più. E sebbene la scorsa stagione non sia stata proprio entusiasmante, sia per qualche problema fisico sia per un po' di sfortuna, quest'anno pare che il numero 2 degli Spurs voglia fare le cose in grande.

Giusto ieri è stato nominato Player of the Week per la Western Conference dopo 7 giorni in cui ha dominato, in difesa ma soprattutto in attacco, tutti i suoi diretti avversari. Ultimo, in ordine cronologico, quel Paul George tornato ai suoi massimi livelli.

Nella partita contro gli Indiana Pacers, Leonard si è imposto con 24 punti, 6 rimbalzi, 5 assists e 3 palle rubate, aiutando notevolmente San Antonio nel vincere 106 – 92. Ma non bastano questi “freddi” numeri: Leonard è al secondo posto in NBA per efficienza nella metà campo offensiva, dietro soltanto a Curry. Dato da vero MVP, considerato che il buon Steph, al contrario di quanto faccia il “figlio” di Pop, non difende bene tanto quanto lui.

Sì perché la differenza con tutti gli altri sta proprio in questo: Kawhi difende bene, con energia, e fa giocare male i suoi avversari. Tornando a George infatti, la stella dell'Indiana, marcata dal 2, ha tirato con un incredibile 1 su 14 dal campo e perso più di 6 palloni.

Il lavoro svolto su George, insieme a tutto quello che fa nell'altra metà campo, toglie qualsiasi dubbio su che tipo di giocatore sia Leonard: difensivamente, e adesso anche offensivamente, un MVP che, in questa Lega, può spostare gli equilibri all'interno di una Conference.

E qui, allora, arriva il bello: gli Spurs, per poter raggiungere il proprio obbiettivo e vincere il sesto titolo, dovranno necessariamente scontrarsi contro i Golden State Warriors, al momento la miglior squadra della Lega e quella che, nella storia della NBA, è partita meglio.

Ma San Antonio, in questo avvio, è sempre rimasta lì, inchiodata dietro i “marziani” della Baia, a giocare la propria pallacanestro, migliorando sempre di più il proprio gioco, grazie anche a Leonard e ad un AT&T Center sempre più in versione “Fort Nox” (25 vittorie di fila in casa).

Dunque, non rimane che attendere la sfida tra le due squadre che al momento giocano la miglior pallacanestro e, soprattutto, tra i due giocatori più incisivi in attacco: perché se Curry è ormai una super star affermata, che ha cambiato il modo di vedere della sua squadra ed anche il modo di giocare nella Lega, Leonard può, con merito, sedersi al medesimo tavolo.