I Boston Celtics di Brad Stevens colgono la loro quarta vittoria consecutiva al ritorno sul parquet amico del TD Garden dopo un lungo tour a Ovest, battendo i Chicago Bulls grazie a un quarto quarto più esplosivo rispetto a quello giocato dagli avversari. Per gli ospiti il grande protagonista è Jimmy Butler, autore di 36 punti come massimo in carriera, mentre per i verdi di Boston è Isaiah Thomas a trascinare nel finale una squadra che chiuderà la partita con ben otto giocatori in doppia cifra.
Per l'incontro del Massachusetts coach Fred Hoiberg inserisce Taj Gibson in quintetto al posto di Nikola Mirotic, allo scopo di garantire più equilibrio a rimbalzo e in difesa. Tony Snell continua a partire titolare, laddove Brad Stevens inizia con Johnson e Sullinger nel frontcourt prima di cambiare vorticosamente i suoi atleti in campo. Il primo quarto è equilibrato, Gasol dà spettacolo nel pitturato, i Bulls sembrano in generale controllare il ritmo (basso) dell'incontro, ma incappano in qualche palla persa di troppo che consente ai vari Crowder e Bradley di fissare il punteggio sul 15-19. La gara si accende per un attimo grazie al contributo dei panchinari delle due squadre. Turner e Olynik da una parte, McDermott e Mirotic dall'altra, migliorano le percentuali al tiro chiudendo il primo periodo in perfetta parità a quota 24. Lo spartito della sfida non cambia nei secondi dodici minuti, tra sorpassi e controsorpassi. Thomas attende momenti migliori per attaccare, un po' come Derrick Rose, troppo passivo (solo undici tiri in totale per lui) e limitatosi a svolgere un compitino da minimo salariale. Pochissime le accelerazioni degne di nota per l'ex Mvp, che lascia piuttosto spazio al duo Butler-Gasol, che risponde alle giocate di energia di Sullinger e Johnson per mandare Chicago avanti di tre lunghezze all'intervallo lungo (54-51).
Dopo la pausa, è Thomas ad accendersi con nove punti nel solo terzo quarto, con la sensazione che ad ogni cambio di ritmo dei Celtics i Bulls non siano in grado di replicare, anche perchè nel frattempo cala il rendimento al tiro di Pau Gasol e si esaurisce l'apporto dalla panchina di Mirotic. Stevens può invece contare su David Lee ed Evan Turner, altri due tasselli di un roster profondissimo e dalla buona qualità media. Proprio Thomas confeziona un gioco da tre punti per chiudere il terzo quarto sull'ennesima parità a quota 75, ma subito dopo Boston vola via sul +10 (protagonisti Lee e Turner, 87-77) anche in virtù di un attacco statico dei Bulls, in cui Noah colleziona assist ma fornisce un contributo pressochè nullo in termini realizzativi. In questo contesto tecnico è Jimmy Butler a caricarsi tutta Chicago sulle spalle per provare la prima vera rimonta del match. Il prodotto da Marquette attacca con continuità il ferro, riportando i suoi sul - 3 (91-88 dopo un canestro di Mirotic), ma predica nel deserto. La sua gara si chiude con il massimo in carriera di 36 punti segnati, che non bastano però agli ospiti per evitare un'altra sconfitta dopo quella casalinga contro i Suns, mentre sono Thomas e Sullinger a trovare i canestri decisivi per i Celtics, sempre più a loro agio nelle vesti di mina vagante della Eastern Conference.
Boston Celtics (13-9). Punti: Thomas 20, Olynyk 15, Crowder e Turner 13, Johnson e Lee 12, Sullinger e Bradley 10. Rimbalzi: Sullinger 16. Assist: Turner 7.
Chicago Bulls (11-8). Punti: Butler 36, Gasol 16, Rose 12, McDermott 11, Mirotic 10. Rimbalzi: Gasol 15. Assist: Rose e Noah 6.