Los Angeles Clippers-Golden State Warriors è già cominciata. E, in attesa di confrontarsi sul parquet, le due principali contendenti al trono della Western Conference prima e dell'intera Nba poi (Spurs e Cavaliers permettendo), il duello a distanza sotto il sole della California si combatte a colpi di dichiarazioni a mezzo stampa.
Ad accendere la miccia è stato, non molto tempo fa, Doc Rivers coach di quella L.A. in bianco rosso e blu vogliosa di giocare più di un brutto tiro ai campioni in carica. L'ex allenatore dei Celtics in una recente intervista a Grantland confessò candidamente a Zach Lowe: "A Ovest serve anche un pò di fortuna. Guardate Golden State: non si è dovuta confrontare con noi o con gli Spurs". Parole che non hanno mancato di suscitare la piccata reazione dei figli della Baia, con Klay Thompson vincitore del premio per la miglior risposta sarcastica: "Siamo stati fortunati? Forse. Chissà se, però, Rivers si è andato a guardare il nostro record contro la sua squadra l'anno scorso. Ma, tranquilli, sono sicuro che lo conosceva a memoria".
Ora, a distanza di qualche giorno e con le acqua apparentemente più calme, Rivers ha voluto ribadire il suo punto di vista. Aggiustando il tiro, con tutta l'eleganza e il politically correct di cui è capace: "Capisco che i Warriors si sentano mancati di rispetto. Se, all'epoca, qualcuno avesse detto che i miei Celtics erano stati fortunati, lo sarei anch'io. Ma non era assolutamente quella la mia intenzione. Non rinnego quello che ho detto, ma il significato che gli è stato attribuito: ciò che intendevo dire era che per vincere in certi contesti devi essere anche fortunato, non certo che loro hanno vinto solo grazie alla fortuna. E' una cosa ben diversa".
Finita qui? Non siatene così sicuri. Anche perché i grandi Nba hanno una memoria da elefante: ricordano tutto, soprattutto quando vengono sfidati apertamente. E il primo confronto diretto tra Clippers e Warriors non ce lo perderemmo per nulla al mondo.