Steve Kerr, head coach dei Golden State Warriors campioni Nba in carica, ha da ieri lasciato provvisoriamente - ma a tempo indeterminato - la panchina della squadra di Oakland, costretto da gravi problemi alla schiena a sottoporsi a un'intensa riabilitazione conseguente a due interventi chirurgici cui è stato sottoposto durante la scorsa estate. Operato una prima volta a luglio a causa di un'ernia del disco, l'allenatore di Curry e compagni è tornato sotto i ferri a inizio settembre per cercare di risolvere definitivamente i problemi alla schiena che lo tormentano ormai da mesi. Dopo due giorni di training camp con i suoi Warriors, Kerr ha deciso di prendersi una pausa dall'attività lavorativa per non compromettere ulteriormente il suo stato di salute. Non sono ancora noti i tempi di recupero dell'ex giocatore di Bulls e Spurs, ma nel frattempo la squadra è stata affidata a Luke Walton, interim coach fino al rientro di Kerr. Walton, 35 anni, già componente dello staff tecnico di Golden State dalla passata stagione, era stato promosso quest'anno al ruolo di primo assistente dopo l'addio di Alvin Gentry, volato a New Orleans per sedersi sulla panchina dei Pelicans.
E' stata proprio la franchigia della Baia a diramare nella giornata di ieri un comunicato stampa in cui chiariva le modalità dell'avvicendamento tra Kerr e Walton, spiegando anche come al momento non siano stabiliti tempi di recupero certi per l'allenatore dell'ultimo titolo dei Warriors. "Il nostro unico obiettivo è ora fare in modo che coach Kerr possa risolvere i suoi problemi di salute - ha dichiarato il general manager Bob Myers - e recuperare pienamente, non solo per la nuova stagione Nba, ma soprattutto per la sua vita quotidiana. Monitoreremo la situazione giorno dopo giorno, per prendere poi ulteriori decisioni". Più esplicative le parole del diretto interessato, riportate nel comunicato di Golden State: "Dopo i primi due giorni di training camp mi sono reso conto di dover fare un passo indietro e concentrarmi sulla mia riabilitazione per essere pronto ad un'altra dura stagione Nba. Come avevo già avuto modo di far notare la scorsa settimana, la mia estate è stata davvero difficile, a causa di molteplici interventi chirurgici. A questo punto voglio soltanto guarire per tornare alla mia consueta routine quotidiana, dentro e fuori dal campo".
Sarà dunque Luke Walton, ex giocatore dei Lakers e figlio del grande Bill, a guidare i Warriors in assenza del suo head coach. Walton, che viene descritto da chi lo conosce come un gran conoscitore del gioco (e dell'attacco triangolo, secondo Phil Jackson), ha speso poche parole per commentare la vicenda che lo vede ora coinvolto: "Manterremo la nave nella giusta direzione, in attesa del ritorno del nostro capitano", la sua chiosa riportata dal San Francisco Chronichle. Secondo quanto rivelato da Marc Spears per Yahoo Sports, anche il ruolo di Ron Adams, altro assistente di Kerr (il mago della difesa dei Warriors), sarà adesso diverso, più coinvolto nella guida della squadra. La reazione dei giocatori è invece tutta nelle parole del centro australiano Andrew Bogut: "Nei primi due giorni di training camp il coach era senza energie - le dichiarazioni riportate da Diamond Leung per il San Josè Mercury News - non aveva alcuna possibilità di rimanere in piedi a lungo, doveva sedersi ogni dieci minuti, così abbiamo capito che non stava bene".
Tutto da verificare invece il contributo che potrà fornire Steve Nash in assenza di Kerr. Dagli States fanno notare che il canadese - recentemente reclutato come consulente per lo sviluppo tecnico dei giocatori - potrebbe ora entrare con più incisività nelle questioni tecniche di Golden State. L'opening night del 27 ottobre alla Oracle Arena contro i Pelicans dell'ex Gentry si avvicina a grandi passi, e nessuno a Oakland sa prevedere se quella sera Steve Kerr sarà seduto sulla sua panchina, nella prima uscita ufficiale dei campioni Nba.