28 Settembre 2015. A poco meno di un mese dalla prima palla a due di regular season (27 Ottobre, Cavaliers@Bulls) tutto il mondo NBA inizia a scaldare i motori nel Media Day, la giornata per eccellenza dedicata alla stampa. Tra microfoni e telecamere si sono destreggiati giocatori, GM ed allenatori, pregustando la stagione oramai alle porte. Stagione attesissima soprattutto in quel di Houston, dove tutti si chiedono (sottovoce ma non troppo) se questa potrà realmente essere la volta buona per i Rockets.

Non ha dubbi a riguardo l'uomo-franchigia James Harden -vice MVP della passata stagione- che si è presentato davanti ai microfoni con la sua inconfondibile barba. “Se rimaniamo in salute, sono sicuro che possiamo avere una chance realistica per arrivare al titolo”.

Sulla stessa lunghezza d'onda anche la stella ex-Orlando Dwight Howard: “Penso che la scorsa stagione siamo cresciuti molto come squadra, affrontando tutti gli infortuni e le difficoltà specialmente contro i Clippers. Ora ci crediamo.” ha detto. Successivamente, dopo aver doppiato uno spot, è arrivata anche la frecciatina all'amico, ex-compagno ed ora rivale (in maglia Mavericks) Chandler Parsons: “Non sarò un fotomodello come lui, ma sicuramente posso fare più strada nei Playoffs!”.

Altri riflettori erano puntati su Ty Lawson, fresco di turbolenta trade (arrivato da Denver assieme alle accuse di alcolismo ed alla voglia di rilancio) che ha fatto notare come i Rockets stiano passando “fuori dai radar” nei discorsi per il titolo, scommettendo implicitamente sulla sua nuova squadra come outsider (se così si può definire una finalista di Conference dello scorso anno) per la vetta.

I microfoni sono toccati anche (oltre al GM Daryl Morey) al coach Kevin McHale, il quale ha sottolineato l'importanza di “far girare la palla e creare buoni tiri, non solo per Ty Lawson ma per tutti” citando a riguardo lo straordinario gioco dei Warriors lo scorso anno. L'ex giocatore di Boston ha poi risposto ad alcune domande sull'impiego di Dwight Howard, a lungo infortunato la passata stagione, sostenendo di non voler limitare a prescindere il suo minutaggio o il suo impiego nei back-to-back, ma di voler “lavorare in allenamento” e “confrontarsi con lui per conoscere al meglio il suo corpo e stabilire cosa può o non può fare”. Il capitolo successivo è stato quello di Harden, di cui McHale ha evidenziato la straordinaria ultima stagione, aggiungendo poi come quest'anno si cercherà di “lasciarlo più libero, non fargli avere sempre per forza la palla in mano”. Il coach ha chiuso poi parlando di tattica, dicendo di puntare ad un “gioco più veloce, con più inerzia, per far muovere di più le difese col pick and roll laterale. Possiamo sperimentare molto, proveremo a lungo Beverly e Lawson insieme con Harden da 3, o con altre soluzioni, dobbiamo trovare quella ideale per il nostro gioco”.

Insomma, la carne al fuoco nella città degli shuttle è tanta, l'attesa sale e non ci resta che scoprire, quando la palla inizierà a pesare davvero, se questo potrà essere realmente l'anno dei Rockets o solo un'altra occasione mancata.