Una grande regular season, che non si è però conclusa come tutti speravano dalle parti della Georgia. Un meccanismo quasi perfetto che si è però inceppato al momento di disputare le gare da 'dentro o fuori', quando di fronte a Paul Millsap e compagni sono arrivati i Cleveland Cavaliers di sua maestà LeBron James, capaci di infliggere un sonoro e meritato 'cappotto'.

Gli Atlanta Hawks ripartono da qui, da una stagione regolare sontuosa, conclusa al primo posto nella Eastern Conference e con grandi sogni di portare a casa anche l'accesso alla finale per l'anello, ma che ha visto ai playoff lo stesso numero di vittorie e sconfitte, con i sofferti 4-2 inflitti prima ai Brooklyn Nets ai quarti e poi ai Washington Wizards in semifinale, con le prime avvisaglie di qualche problema di gioco che si è poi palesato in maniera inequivocabile in finale di Conference, contro LBJ e compagni.

Mike Budenholzer riparte dal titolo di Coach of the Year alla seconda stagione dopo il suo addio al 'maestro' Gregg Popovych, che ha segnato quello che appare l'inizio di una carriera straordinaria. E per il trainer nativo di Holbrook, nelle prime settimane che hanno seguito la stagione dell'exploit, non sono mancati i problemi, ma neanche i riconoscimenti. La proprietà degli Hawks ha deciso di affidare a Coach Bud il ruolo di general manager, che non renderebbe necessaria la ricerca di un nuovo head coach vista l'abilità, da parte dell'ex assistant coach degli Spurs, sia di cercare i giocatori giusti in rapporto qualità-prezzo, sia ad allenarli sul parquet e rendere loro più chiari gli schemi da eseguire. E dopo il rinnovo di una delle stelle degli Hawks, Paul Millsap, è iniziato il rafforzamento di un roster che ha ricevuto qualche beneficio, soprattutto sul fronte dei free agent.

In primis è arrivato Thiago Splitter, il quale allungherà la rotazione dei lunghi che prevede già la presenza, oltre che di Millsap, anche di un Elton Brand da rigenerare, di un Al Horford da responsabilizzare ulteriormente, di Walter Tavares uscito dal Draft al numero 43, e di altri due elementi come Mike Muscala e Mike Scott. Tuttavia, nel frattempo, gli Hawks hanno perso Pero Antic, tornato in Europa per indossare la casacca del Fenerbahce al fianco del nostro Gigi Datome. Il pacchetto degli esterni è stato rimpolpato dagli arrivi di Austin Daye semrpe dai San Antonio Spurs, dell'ex Knicks Tim Hardaway Jr. e di Justin Holiday, fresco di anello vinto con i Golden State Warriors. Dal draft, Atlanta ha pescato il greco Dimitrios Agravanis e lo svedese Marcus Eriksson, ma difficilmente i due volti nuovi giunti dal Vecchio Continente dovrebbero lasciare il segno, specialmente in un pacchetto che prevede giocatori del calibro di Kyle Korver, Jeff Teague e, in uscita dalla panchina, Dennis Schroder, Thabo Sefolosha e Kent Bazemore. Il tutto mentre DeMarre Carroll ha deciso di lasciare la Georgia per sposare la causa dei Toronto Raptors.

Il sogno di Atlanta è quello di tornare tra le squadre più forti e più vincenti della Eastern Conference. L'obiettivo concreto è quello di riscattare un Playoff negativo, o comunque andato al di sotto delle aspettative, sia interne che degli appassionati.