Dopo due stagioni trascorse nel roster dei San Antonio Spurs, corredate dall'enorme soddisfazione di diventare il primo italiano a vincere il titolo Nba, Marco Belinelli cambia casacca e decide di approdare ai Sacramento Kings, franchigia californiana da anni assente ai playoff e desiderosa di rilancio. Secondo quanto riportato da Ramona Shelburn di Espn l'accordo tra Belinelli e i Kings si basa su un contratto triennale da oltre 19 milioni di dollari. La squadra di coach George Karl si rinforza dunque aggiudicandosi una guardia tiratrice affidabile e ormai esperta, anche alla luce delle sue esperienze Nba precedenti (in particolare ai Chicago Bulls e ai New Orleans Hornets).
Sacramento si è fiondata sul Beli dopo essersi liberata del peso dei contratti di Nick Stauskas, Carl Landry e Jason Thompson (all'interno di una trade con Philadelphia, per un valore pari a 16 milioni), in attesa di capire cosa sarà del futuro di Demarcus Cousins, punto di riferimento tecnico della franchigia entrato però in rotta di collisione (anche) con il suo nuovo allenatore Karl. Belinelli lascia dunque gli Spurs, incapaci di poter pareggiare l'offerta dei Kings dopo aver rinnovato il contratto a Danny Green, titolare del ruolo di guardia per i neroargento texani. Il destino cestistico del ragazzo da San Giovanni in Persiceto era infatti legato a doppio filo a quello del suo omologo Green, dato più volte per partente (accostato ai Knicks prima di rifirmare per San Antonio) e alla fine rimasto all'ombra dell'Alamo. Gli Spurs si ritrovano ora ad avere lo spazio salariale che volevano per convincere LaMarcus Aldridge, attualmente il più ambito tra i free agent Nba, a fare dell'AT&T Center la sua nuova casa, nonostante l'interesse già manifestato nei suoi confronti da parte dei Miami Heat, dei Los Angeles Lakers, dei Dallas Mavericks e dei Phoenix Suns.
Belinelli ha atteso fino alla fine un'offerta convincente sia dal punto di vista tecnico che da quello economico da San Antonio, prima di decidere di lasciare il Texas per giocarsi le sue chances di diventare un titolare altrove. Dopo aver scartato la proposta contrattuale di Charlotte e registrato l'interesse dei campioni in carica dei Golden State Warriors (nonchè prima squadra Nba di Marco), il ventinovenne nazionale italiano ha scelto dunque i Kings, nella speranza di poter contribuire al rilancio di una franchigia lontana dal basket che conta da almeno un decennio. La sensazione diffusa è che Sacramento, piccolo mercato Nba, stia procedendo a un importante restyling del suo roster. Con un allenatore esperto come Karl a tenere le redini della squadra, i californiani hanno appena messo in discussione tutti i propri giocatori, a partire proprio da Cousins, ritenuto non funzionale al nuovo progetto per evidenti incompatibilità tecniche e caratteriali.
In un roster tutto da costruire Belinelli sembra già adesso una delle poche certezze dei Kings, insieme a Rudy Gay, tra i pochi non ufficialmente messi sul mercato dal front office di Sacramento. Giunto a uno snodo importante della sua carriera Nba, il Beli ha probabilmente scelto di ripartire da una squadra che gli consenta di ritagliarsi un ruolo da protagonista effettivo nel panorama cestistico americano, rinunciando nell'immediato a tornare alle Finals. Un'ulteriore sfida da affrontare per Belinelli che, lungamente sottovalutato nella sua carriera, ha invece dimostrato di possedere la pazienza e le qualità necessarie per vincerle, come accaduto nel biennio agli Spurs dove il suo contributo è stato importante per la conquista di quel Larry O'Brien Trophy che ha ormai tatuato sul braccio.