Non è bastata un’altra super prestazione di LeBron James per evitare ai Cleveland Cavaliers la sconfitta più dolorosa della stagione, quella che ha consegnato nelle mani dei Golden State Warriors il tanto ambito titolo NBA, che ad Oakland non accarezzavano da ben quarant’anni. Andiamo a scoprire le reazioni e le dichiarazioni del dopo Gara-6 dei protagonisti della serie, che passa alla storia come una delle Finals più entusiasmanti e combattute.
Steve Kerr, allenatore dei Golden State Warriors
“Quest’anno siamo stati fortunati e bravi, siamo stati primi per tutta la stagione, ma per vincere serve anche tanta fortuna. I ragazzi, comunque, hanno fatto un lavoro straordinario tutto l’anno e questa è stata una notte fantastica. Difendere su LeBron è il lavoro più duro che ci sia nel basket. Dopo gara-3 abbiamo deciso di mettere Iguodala in quintetto perché era quello che stava facendo il miglior lavoro su James, ma anche perché ci stava dando tanto altro. Il loro piano era limitare Curry e Thompson e lasciare che fossero Andre e Green a batterli. E Iguodala lo ha fatto. Si è sacrificato tutto l’anno per il bene della squadra, l’aver accettato di partire dalla panchina ha posto le basi per tutta la stagione. Quindi che il premio di MVP sia andato a lui chiude il cerchio”.
Andre Iguodala, MVP delle 2015 NBA Finals
“Non sono troppo sorpreso di questo titolo di MVP perché ho sempre avuto fiducia nelle partite che ho giocato, nelle mie potenzialità, ho lavorato in maniera durissima quest’anno. Certo, probabilmente, anche io avrei scommesso su Curry o su Green, che è stato capace di partite incredibili e anche in Gara-6 ha messo insieme una tripla doppia. Avrei quindi scommesso su uno di loro due, comunque è un grande onore per me e anche un surplus rispetto all’anello, che è, del resto, la cosa più importante per tutti noi”.
Stephen Curry, 25 punti, 8 assist e 6 rimbalzi in Gara-6
“È stato il completamento di un percorso fatto con il nostro coach negli ultimi tre anni. All’inizio è stato anche complicato adeguarsi ai metodi di lavoro di Kerr, ma ha portato i suoi frutti. Steve e il suo staff ci hanno insegnato molto, ci hanno trasmesso una nuova filosofia di gioco, su come muovere la palla, hanno tenuto insieme personalità molto diverse, hanno gestito situazioni delicate, insomma hanno fatto tutto al meglio. Iguodala è speciale, ha meritato il titolo di MVP, sapevo che giocatore era, aveva solo bisogno di un’opportunità per dimostrarlo al mondo intero. E’ buona parte del motivo per cui ora stiamo festeggiando”.
LeBron James, 32 punti, 18 rimbalzi e 9 assist in Gara-6
“Ci sono stati molti capitoli in questa stagione, per me perdere, non arrivare al successo, è sempre una grande delusione. Siamo arrivati fin qui e va bene, ma per vincere c’è ancora tanto lavoro da fare. Abbiamo riportato la franchigia ai vertici, ma quando perdi c’e’ poco da dire. Credo che non ci sia stata un’altra squadra nella storia della NBA in grado di arrivare alle Finals pur priva di due All Star, non siamo stati fortunati per quanto riguarda gli infortuni e nei playoff le assenze pesanti finisci per pagarle. Se questa sconfitta in finale fa più male delle altre? No, fa sempre male nello stesso modo. Se perdi giocando a Miami a Cleveland o su Marte, non fa differenza”.