Non sembra esserci pace per David Blatt. Dopo una regular season conclusa di slancio, i dubbi e le diffidenze sul suo conto parevano essere state spazzate via dal gioco e dai risultati dei suoi Cleveland Cavaliers. Accolto con freddezza nel mondo Nba, dopo anni di "esilio" europeo con tanto di bacheca personale zeppa di trofei, Blatt si è trovato alle prese con un roster completamente rivoluzionato dal ritorno di LeBron James e dalla trade che ha coinvolto Kevin Love e la prima scelta assoluta dello scorso draft Andrew Wiggins. I primi mesi alla guida della franchigia dell'Ohio sono stati difficili, con un record a lungo al di sotto del 50% di vittorie. Il General Manager di Cleveland, David Griffin, ha in gennaio nuovamente ridisegnato la squadra, in virtù degli arrivi di Jr Smith, Iman Shumpert e Timo Mozgov, nell'ambito di plurime trade (coinvolte anche Memphis e OKC, oltre ai Knicks) che hanno visto abbandonare i Cavs la giovane guardia Dion Waiters. Come d'abitudine, Blatt ha continuato a lavorare in silenzio, senza mai prendersi la scena con dichiarazioni sopra le righe, e ha dato al nuovo gruppo un'identità precisa, fino a condurlo alle Nba Finals nonostante i gravi infortuni delle due superstar Kyrie Irving e Kevin Love, costretti ad alzare bandiera bianca durante i playoff.

Sul 2-2 nelle serie finale contro i Golden State Warriors, emerge ora, dopo gara-4, stando a quanto riportato da Bran Windhorst di Espn, un certo malcontento il dello spogliatoio dei Cavs nei confronti del proprio allenatore, reo di aver ridotto la rotazione a sette giocatori (James, Mozgov, Thompson, Shumpert, Dellavedova, Jones, Smith) e di aver lasciato fuori veterani come Perkins e Marion, senza contare il caso di Mike Miller in campo in gara-3 solo per scampoli di partita. Fonti vicine ai Cleveland Cavaliers fanno sapere che i titolari sono particolarmente irritati per l'eccessivo minutaggio cui sono stati sottoposti nei primi quattro atti delle Finals, lasciando trapelare un certo mal di pancia per l'esclusione dalle rotazioni di ciò che rimande di un roster mutilato dagli infortuni.

Sarebbero dunque gli stessi componenti del quintetto base a lamentarsi dello scarso, o meglio inesistente, utilizzo di un veterano come Shawn Marion, che ha già annunciato il ritiro al termine della stagione, ma considerato dallo spogliatoio come una risorsa ancora utile per le sorti della serie finale. In tal senso andrebbero lette le dichiarazioni di LeBron James nella conferenza stampa post-partita nella pancia della Quicken Loans Arena. Il Prescelto avrebbe dunque spedito un messaggio neanche troppo implicito al proprio coach per fargli intendere che così non è fisicamente possibile proseguire. Per la prima volta in gara-4 sono infatti emerse tutte le difficoltà legate alla stanchezza dei padroni di casa, con Shumpert e Smith meno reattivi del solito in attacco, e il fino a quel momento inesauribile Dellavedova alle prese con crampi e problemi di disidratazione. 

Non è la prima volta che James punzecchia il suo allenatore che, da parte sua, ha dimostrato in questa stagione di riuscire a contemperare esigenze diverse, probabilmente conducendo la squadra oltre i propri limiti complessivi. Difficile stabilire se Blatt deciderà di assecondare i malumori dello spogliatoio, dando spazio, a partire da gara-5, a veterani come Perkins, Miller e Marion, ritenuti finora non all'altezza della situazione. Secondo quanto riportato da Adam Wells, columnist di Bleacher Report.com, il coach dei Cavs non riterrebbe consigliabile inserire in corsa Shawn Marion, reduce da una lunga inattività a causa di un infortunio al polpaccio. Diverso il discorso concernente Mike Miller, per il quale potrebbero esservi invece più minuti a disposizione a partire da domenica sera alla Oracle Arena, laddove Kendrick Perkins non è invece considerato idoneo a dare un contributo alla causa in una serie in un cui i lunghi troppo statici (è il caso di Bogut) faticano a fornire un rendimento apprezzabile.

Quali che siano le soluzioni migliori per le sorti dei Cavs, resta da segnalare ancora il persistere di residui dubbi - manifestati da giocatori e critica - nei confronti di David Blatt, non ancora fugati da una stagione straordinaria, il cui esito dipenderà in buona parte dalle prossime gare.