Il Re si siede, stanco. La fotografia di gara-4 è nelle movenze meno devastanti di LeBron, nel passo meno prorompente. Le energie si affievoliscono e la realtà assume sembianze diverse. Cleveland scopre quanto è dura lottare con l'ascia di guerra ogni sera, per 48 minuti. Appena scende l'intensità, si materializza ciò che tutti sostengono da tempo: non c'è partita tra le due squadre, per talento.
Tre gare a inseguire, a intuire le mosse di Blatt, fino al riscatto di Kerr. Iguodala per LeBron, le braccia lunghe, interminabili a sporcare la visuale a James. Una scommessa, tutto su James, che ci battano gli altri. Gli altri, i Jr Smith della situazione, sparacchiano e i Cavs affondano.
Si torna a Oakland, sul 2-2, la serie è in bilico, ma il volto di Curry racconta di una notte diversa. Una liberazione. In gara 3, occhi rivolti a terra, capo chino, scoramento evidente di fronte alla maestosità del 23. Ieri notte, la sensazione del ritorno in sella, alla guida.
Mancano tre uscite per sancire i prossimi campioni, due a casa di Curry, una sul parquet di LeBron, la sensazione è che sia gara 5 a sparigliare definitivamente le carte. Ora, James può riposarsi, un poco. Cleveland deve ricaricare le batterie e cambiare qualcosa, in una serie, le mosse in corsa possono decidere un anello. Da Lee a Iguodala, Kerr muove le pedine, Blatt non ne ha, tutto qui, ma ha il Re, con un gettone da spendere. NBA al massimo livello.
Le voci della partita
Kerr sulla scelta Iguodala “L’ho deciso in mattinata vi ho mentito perché non volevo dare un vantaggio a coach Blatt. Non credo che la differenza l’abbia fatta il nostro quintetto basso, più che altro siamo riusciti a giocare con il giusto atteggiamento. Abbiamo controllato il ritmo della gara, sotto 1-2 nella serie avevamo bisogno di una scossa e per fortuna è arrivata. Iguodala? È il nostro giocatore con più esperienza ed è uno dei cestisti più intelligenti che io abbia mai visto. Ha disputato una partita fantastica"
Iguodala “Siamo stati tutti bravi finalmente siamo riusciti a giocare nel modo giusto. Marcare LeBron è sempre difficile, io ho solo cercato di farlo lavorare il più possibile”.
Blatt “In effetti la squadra a un certo punto è sembrata stanca questa è la terza partita in cinque giorni e non possiamo far riposare i nostri giocatori a causa delle assenze. Sia chiaro, non cerco scuse. I nostri lunghi hanno fatto bene ma quando tiri con 4/27 da tre è dura vincere una gara di Nba Finals. Con LeBron in panchina a inizio quarto periodo Golden State è scappata via, è vero, ma anche James è umano e devo fargli prendere fiato. Quando lui è fuori gli altri devono riuscire a dare di più”.
James “È vero avevo bisogno di qualche minuto di riposo, speravo che i miei compagni potessero produrre anche con me in panchina. Purtroppo stavolta non è andata così, sono sicuro che già dalla prossima partita le cose saranno diverse. Alla fine non abbiamo difeso male, ma in attacco abbiamo sbagliato troppo. Iguodala? Ha fatto la differenza sia in attacco che in difesa”.