Un uomo in missione. Uno sfogo, a fine partita, che racchiude tutta la voglia del Prescelto di vincere questo anello più di ogni altra cosa. LeBron James è un fiume in piena nel post gara 2 ed esplode alla sirena con un urlo liberatorio difficile da spiegare. Racchiude emozioni, speranze, pressioni, ansie, di un giocatore diventato uomo che sa, che con tutte le difficoltà del caso, di aver giocato una di quelle gare che resteranno impresse nella storia del gioco.
Cleveland è LeBron James, certo, con i suoi immensi 39 punti, 16 rimbalzi ed 11 assist, una tripla doppia enorme, ma la vittoria arriva grazie all'umiltà della squadra, al lavoro di quella squadra messa in discussione dopo gli infortuni di Love ed Irving, quest'ultimo soprattutto. Cleveland c'è e si prende gara due alla Oracle Arena, dimostrando che il cuore basta, oltre il 23 certo, per giocarsi una serie in parità. Ci sono Mozgov, Smith e Dellavedova in prima pagina e sullo sfondo una squadra che difende e gioca da vero team costruito per arrivare fino in fondo, spinti dall'uomo in missione.
A fine gara le impressioni sono un insieme di emozioni e le parole di James spiegano tutto o quasi: "Abbiamo dato tutto, davvero tutto. Ho cercato di dare tutto per i miei compagni e loro han fatto lo stesso. Uno sforzo totale da parte di tutti, una vittoria emozionante. Siamo tornati nello stesso punto dove eravamo due giorni fa e siamo riusciti a spuntarla riportando la serie in parità". LeBron è l'immagine della sofferenza, fisica, ma anche mentale per lo sforzo profuso. Da vero leader qual'è diventato, apprezza e sottolinea il lavoro di tutti, soprattutto di Dellavedova, autore dei liberi decisivi: "Ci da sempre tutto quello che ha. Tira, prende rimbalzi, difende. Sappiamo che possiamo contarci e lui non manca mai".
"Le emozioni dell'esultanza? Beh, non è facile vivere giornate così, all'interno del team quando hai molti infortuni e devi giocarti una finale. Volevamo giocarcela e ci siamo riusciti. Ora dobbiamo rilassarci per quanto possibile e tornare a casa pensando che tutte e due le squadre possono vincere sui campi avversari e dovremmo esser pronti a questo".
Si passa all'analisi della gara, e della vittoria, con il coach dei Cavs, David Blatt, che analizza gli aspetti chiave del match: "E' una serie durissima, è la finale. Sappiamo che ogni partità è durissima, le due squadre stanno battagliando duramente. La situazione nella quale ci siamo ritrovati era molto simile a quella dell'ultima gara, per fortuna questa volta siamo riusciti a portarla a casa. Delly ha giocato alla grande, non sono sorpreso, è un ragazzo coraggioso che si è sempre fatto trovare pronto quando è stato chiamato in causa. Però tutta la squadra ha difeso bene. Curry non lo puoi fermare, puoi provare a rallentarlo, costringerlo a prendere tiri difficili, e noi lo abbiamo fatto. La prestazione di LeBron? C’è poco da dire, mi vengono un mente uno o due nomi nella storia della Nba in grado di produrre performance di questo tipo. È un vero campione".
Chiudono la conferenza stampa le parole del match winner di serata, che grazie al rimbalzo in attacco a 10 secondi dal termine ed i due liberi segnati, ha dato il punto dell'1-1 ai Cavaliers. Dellavedova si sofferma, in primis, sull'aver fermato Steph Curry difensivamente: "Abbiamo fatto un ottimo lavoro in difesa, ma sempre di squadra, non individualmente. Se lo perdi per un attimo ti punisce da qualsiasi posizione, in qualsiasi modo. Come l'ho fermato? Non penso che si possa fermare Steph. Se in serata può segnare quando vuole. entra in ritmo in pochi istanti e questo dobbiamo evitarlo e dobbiamo cercare di difendere in questo modo anche in gara 3".