Se sei (quasi) universalmente riconosciuto come il miglior giocatore dell’ultima decade della NBA un motivo ci deve pur essere. LeBron James, come se ce ne fosse bisogno, stanotte ha deciso di mostrarlo al mondo una volta ancora, prendendosi sulle spalle una squadra che, senza gli infortunati Kevin Love e Kyrie Irving, sembrava essere la sfavorita per Gara-2 delle finali di Eastern Conference, conducendola al successo con una super prestazione da 30 punti, 11 assist e 9 rimbalzi.
“The Chosen One”, protagonista anche in Gara-1 con 31 punti, ha condotto in modo impeccabile l’attacco della squadra di coach Blatt per tutta la durata dell’incontro, segnando tanto e mettendo sempre i compagni in ritmo per tirare con dei fantastici assist. L’allenatore ex Maccabi Tel Aviv, che quest’anno, in realtà, ha avuto un rapporto altalenante con il suo numero 23, a fine match ha scherzato con i giornalisti che gli chiedevano come si sentiva ad avere James in squadra, esclamando “devo davvero rispondere a questa domanda?!?”.
La Partita – Gli Hawks, che dopo aver perso Gara-1 in casa si sentivano con l’acqua alla gola, hanno avuto un buon approccio all’incontro, tentando da subito di innervosire (con scarsi risultati) James, ma non sono riusciti a contenere l’attacco degli avversari, che, guidato proprio da LeBron, ha prodotto 54 punti nella prima metà di gioco. Il terzo quarto è stato quello decisivo nell’economia della partita, con Cleveland capace di scavare un solco di 18 punti da Atlanta, che si è dovuta inchinare di fronte alla serata super di James (11 punti nel solo terzo periodo). L’ultimo quarto, poi, è stato una formalità per i Cavs, che hanno gestito il match chiudendolo con il risultato di 94-82.
Quella di stanotte potrebbe essere stata l’ultima partita degli Hawks davanti al proprio pubblico in questa stagione, perché i Cavaliers, con due vittorie nei due prossimi incontri