Una sfida epica. Una gara sette degna di una finale Nba. Una serie altamente spettacolare quanto indecifrabile, con un finale thrilling degno dei migliori gialli di Stephen King. Chris Paul elimina, grazie ad un suo canestro ad un secondo dal termine dei tempi regolamentari, quando il punteggio recitava 109-109, i detentori del titolo, i San Antonio Spurs di Duncan e Ginobili.
Finisce così, presumibilmente, l'epopea del caraibico, che a fine gara, non si lascia andare, come è accaduto nella sua lunga, lunghissima carriera, a sceneggiate, ma va, con il classico aplomb che lo contraddistingue, a salutare il Man of The Match. Un saluto che ha tutto nella faccia del play del Clippers, autore della g
Le lacrime, di gioia da una parte, che stentano a trattenersi negli occhi lucidi di un Paul che finalmente, forse, si libera delle catene di eterno perdente. Quelle di rabbia, delusione e frustrazione, per aver provato l'ennesima scalata al trono, di Tim Duncan, gentiluomo del parquet, trentanovenne instancabile che, monco da qualche anno, continua a dominare in tutti i palazzetti americani in lungo ed in largo: lascerà, probabilmente, con una prestazione da trascinatore, 27 punti ed 11 rimbalzi.
Vincitori e vinti, Los Angeles festeggia, San Antonio sprofonda, ci passino il termine per questa sconfitta che in Texas è amara, ma con un retrogusto dolce, per quello che gli speroni sono riusciti a mettere assieme dopo una stagione turbolenta, fatta di tanti problemi ed infortuni. L'età, alla fine, è costata cara agli uomini di Popovich, non tanto in questa serie contro i Clippers, ma nell'arco di una stagione terminata al sesto posto che probabilmente avrebbe meritato miglior sorte.
Gli Spurs avevano anche iniziato meglio la gara rispetto agli avversari, ma quasi mai sono riusciti ad arginare del tutto la prepotenza offensiva del play avversario: ci hanno provato tutti, da Parker a Mills, passando per Leonard che, in giornata storta, ha provato a mettere la musoliera a chiunque potesse, non riuscendoci. San Antonio paga le due gare perse in casa, l'ultima soprattutto, quando un Belinelli in formato extralusso non è bastato a chiudere la contesa in Texas tra le mura amiche dell'At&t Center.
Si sapeva che tornando a LA l'atmosfera sarebbe stata incandescente e la pressione avrebbe potuto reciatre un ruolo fondamentale sull'esito della sfida, essendo tutta sulle spalle dei campioni in carica. La serie più bella ed equilibrata del primo turno di playoff Nba manda a casa i campioni in carica, premiando il cuore e, per una volta, forse la prima nella loro recente storia, il cinismo dei Clippers.
"Siamo stati in questa situazione molte volte durante questa stagione, e molto spesso ne siamo usciti con le ossa rotte. Abbiamo parlato di questa situazione, ci abbiamo lavorato su molto, e finalmente siamo riusciti a vincere. Certo, è una vittoria importantissima, contro una squadra fortissima, campione in carica, ma è soltanto il primo turno. E' impensabile e folle che sia soltanto una serie che vale il primo turno, ma l'importante è essere riusciti a superarlo". Queste le parole a caldo di un emozionato e soddisfatto Chris Paul, che si gode sì la vittoria, ma pensa già al secondo turno, alla Semifinale di Conference contro gli Houston Rockets.
Il canestro della vittoria è stato liberatorio per i Clippers, e l'allenatore Doc Rivers, a fine gara, ha reso i meriti del successo al suo pupillo: "Chris è un ragazzo duro. E' un lottatore, un combattente nato, la sua volontà, la sua abnegazione ed è per questo che lo amo alla follia".
Infine, l'onore al merito da parte di Tim Duncan nei confronti di Paul e del suo canestro: "Semplicemente incredibile. Sapevo che stava giocando infortunato, ed ha giocato nonostante questo, trovando energie ed il modo giusto per arrivare infine alla vittoria. E' un grande leader, è un grande uomo, ed è stato bellissimo osservare ciò che ha fatto. Anche se non avrei voluto essere dall'altra parte".
Infine, gli highlights della gara dello Staples Center