I Bulls chiudono i conti con i Bucks, dopo aver sofferto forse più del previsto, annichilendoli in gara 6 e facendo incetta di record. I 54 punti di scarto maturati nel 120-66 ottenuto a Milwaukee costituiscono infatti il più largo margine mai fatto registrare in una gara finale di una serie di playoff, e il terzo in assoluto in una partita di post season (record assoluto: Minnesota - St Louis 133-75 il 19 marzo del 1956). Gli stessi Bulls avevano fatto meglio soltanto nel 1976, infliggendo 56 punti di differenza ai Trail Blazers. Allo stesso tempo, la sconfitta fa segnare una serie di record negativi per i Bucks, tra i quali quello di essere la prima squadra a chiudere una gara di playoff senza un singolo giocatore in doppia cifra. I Bulls affronteranno ora i Cleveland Cavaliers, per quella che si prefigura come la serie principale del secondo turno.

I Bulls mettono subito le cose in chiaro con un 8-0 in meno di 70 secondi. Svuotata l'infermeria, Chicago è una macchina letale a cui i Bucks, questa volta, non riescono a opporre resistenza, soffrendone sia le qualità tecniche, che quelle mentali. Giannis Antetokounmpo, in particolare, ne fa le spese sul finire del secondo quarto, venendo espulso per un fallaccio di frustrazione su Mike Dunleavy. Dopo due vittorie consecutive, i Bucks si dissolvono sul più bello, chiudendo con 25/76 ai tiro (meno del 33%) e lasciando oltre il 50% (46/90) agli avversari.

"Hanno avuto il loro momento nella serie, vincendo due partite in fila", afferma Dunleavy, top scorer dell'incontro. "A volte devi accettare di subire duri falli. Capisco la loro frustrazione, siamo venuti sul loro campo e li abbiamo schiacciati. Chiunque ci sia passato sa quanto sia frustrante". Joakim Noah guarda alla sfida con Cleveland; "Una vittoria come questa è quello che ci voleva dopo una serie così combattuta. Ci permette di andare avanti dandoci molta confidenza. Abbiamo dovuto fare molta "soul searching" durante questa serie".

Jason Kidd può comunque essere soddisfatto per la stagione dei suoi Bucks. "L'esperienza maturata durante questa serie fa ormai parte dei ragazzi, non importa se questa partita l'abbiamo persa di 40, così come non sarebbe importato se l'avessimo persa di una. E' successo. Ora andiamo avanti".