"Team above all". Questo sembra essere il concetto principe che Jason Kidd appena arrivato a Milwaukee sembra aver innestato nella testa dei suoi ragazzi. Certo, avere a che fare con una squadra fatta di giovani di buone speranze può aiutare a sviluppare questo concetto senza privilegiare un giocatore piuttosto che un altro, ma questi Bucks sembrano, dopo 15 gare, una squadra equilibrata, unita e ben distribuita sia in attacco che in difesa.
Nella sfida tra le prime due scelte al draft di questa stagione, Jabari Parker ed Andrew Wiggins, vince la compattezza e la solidità degli ospiti, unita ad un roster più lungo. Gli infortuni e le defezioni che hanno colpito il roster di Minnesota fa il resto: Pekovic e Mo Williams non sono arruolabili per la gara e si uniscono ai lungodegenti Martin e Rubio. Kidd ha a disposizione tutto il roster e sceglie Majo al posto di Middleton in quintetto accanto a Knight.
Primo quarto giocato a ritmi discreti, con Parker e Wiggins che si ergono subito a protagonisti del match: 6-4 per Wiggins che riporta i suoi Wolves sotto nel punteggio dopo un'8-0 di parziale iniziale (Sanders 4 e 2 rimbalzi, Brewer 6). I Bucks giocano meglio in attacco, arrivando più facilmente alla conclusione, soprattutto nel tiro da tre: Dudley e Majo piazzano due triple in 30 secondi beneficiando della fluidità nei movimenti offensivi disegnati da Kidd. Bennett, che da rookie lo scorso anno ha toppato e non poco, è l'uomo che non t'aspetti dalla panchina dei padroni di casa, assieme a Muhammad (7): 6 punti in un minuto permette a Minnesota di chiudere il primo quarto sotto di 2.
I primi 5 minuti dell'ultimo periodo sembrano ricalcare l'equilibrio dei primi tre, ma è Knight che spacca la partita. 2 punti fino al 41', 13 nel break di 19-3 che chiude la partita a favore dei Bucks negli ultimi 7 della partita. Attacca il canestro e subisce falli a grappoli: 10/10 ai liberi, con una tripla ad aprire il parziale. Altri 5 punti di seguito di Majo e la ciliegina di Antetokounmpo chiudono la sfida. Minnesota tira 1/7 da due, 0/3 da tre e chiude con 5 palle perse nel blackout che costano la terza sconfitta di seguito alla squadra di Saunders.
I Bucks finiscono con ben 7 giocatori in doppia cifra, confermando che non esiste un "go to guy" ma un insieme di ottimi giocatori. Knight sta dimostrando di essere la prima opzione per l'attacco, ma la crescita esponenziale di "the greak freak" Antetokounmpo e dello stesso Parker sono rimarchevoli.
Le percentuali e le troppe palle perse nel finale scavano la differenza tra le due squadre che fino a quel momento viaggiavano sul filo dell'equilibrio. I Bucks sono infallibili dalla lunetta e molto più incisivi nel pitturato, dove Sanders e Pachulia hanno vinto la sfida con Dieng e Bennett.
"Credo che difensivamente, Larry come il resto della squadra, abbiano svolto un lavoro di alto livello, che ci ha permesso di chiudere la gara nell'ultimo quarto" commenta un soddisfatto Jason Kidd a fine gara. I suoi Bucks sono la vera sorpresa ad est ed ora hanno un record positivissimo di 9-7, che li porta al quarto posto nella classifica di conference. Knight, decisivo nel break finale ha dichiarato: "Difensivamente siamo capaci di fermare chiunque, mettere tanta pressione sui nostri avversari e forzarli a molte palle perse. Questa è stata la chiave del break finale e siamo orgogliosi di come l'abbiamo fatto". Saunders, alquanto affranto, invece ha dichiarato: "Siamo in emergenza. Abbiamo molti ragazzi fuori, ed altri che stanno giocando fuori ruolo. Quelli che ci sono danno il massimo per la squadra".
Milwaukee tornerà in campo venerdì notte a Detroit per allungare la striscia di successi, mentre per Minnesota trasferta a Los Angeles sponda Lakers, valida per l'ultimo posto nella western conference.