Nel giro di una manciata di minuti a cavallo tra il primo ed il secondo quarto, San Antonio scappa via e Miami rimane umiliata.
Una prima frazione di gioco da mostrare ai ragazzini che toccano i primi palloni: scambi di marcatura, azioni corali con almeno cinque passaggi a possesso, visione di gioco a livelli divini ed una percentuale di tiro semplicemente stratosferica. Gli Spurs infatti, tirano con il 90% nel primo quarto, andando negli spogliatoi con quasi il 76%.
Miami non gioca male ma San Antonio tocca livelli inarrivabili in Gara 3. Il tutto senza la materia prima del Big Three, i quali firmeranno "solo" 40 dei punti finali: a trascinare la squadra sono Leonard, Green e Boris Diaw.
L'ala piccola ventiduenne mette in scena una delle sue partite migliori in carriera, totalizzando 29 punti con un incredibile 10-13 al tiro e +19 di plus/minus. Boris Diaw registra +20, Danny Green +14 assieme a 15 punti e 7-8 dal campo.
Tra le file degli Heat si vedono tante cose belle, alternate da azioni inconcepibili per la statura cestistica di coloro i quali li commettono: il primo tempo di Dwayne Wade raggiunge livelli pericolosamente vicini all'imbarazzante, nel quale viene fatto a fettine da Danny Green, autore di ben 4 steals sul numero 3 di Miami. Nella ripresa il capitano viene fuori, salvo poi spegnersi nuovamente nel finale.
Miami riduce addirittura a 7 punti, con circa 15 minuti ancora da giocare, il distacco dagli Spurs che era arrivato fino a 26 punti nel quarto precedente. Una tripla del nostro Belinelli riporta la distanza in doppia cifra, dalla quale non ci si distaccherà più.
LeBron James chiude con 22 punti, 7 assist, 5 rimbalzi e 5 palle recuperate, tirando 9-14 dal campo, ma distruggendo tutta la sua prestazione con 7 pesantissimi turnover ed un minus di -21 punti.
Arrivati forse con troppo entusiasmo, gli Heat prendono un'imbarcata colossale e perdono immediatamente il fattore campo. Giovedì è già ultima spiaggia, poichè una vittoria di San Antonio metterebbe una seria ipoteca sul titolo finale.