C'è un motivo se lo chiamano "Doc", c'è un motivo se tutti i giocatori vorrebbero essere allenati da lui. Glenn Anton "Doc" Rivers realizza un capolavoro guidando la sua squadra da -22 a una vittoria che, oltre a riaprire la serie, ne cambia probabilmente il destino. "Eravamo quasi al tappeto ma ci siamo rialzati non dando ai Thunder l'opportunità di inchiodarci," dichiara Rivers a fine gara. "Hanno avuto una grossa opportunità per il 3-1, ma ora la serie è aperta."
A bordo campo non c'è naturalmente Don Sterling. Si fanno invece vedere Adam Silver e Magic Johnson, che siedono accanto. Circolano voci secondo le quali "Magic" starebbe preparando una cordata per acquistare i Clippers insieme al pugile Floyd Mayweather. Tra le altre celebrities presenti, l'immancabile Rihanna, Justin Bieber (fischiato), gli attori Billy Crystal e Mark Wahlberg.
I Thunder partono a mille. Kevin Durant è subito immarcabile e una sua tripla, preceduta da quella di Ibaka, dà il via alla prima fuga degli ospiti (3-10). L'attacco di Los Angeles inciampa in troppi errori, e per Oklahoma è uno scherzo allungare Westbrook protagonista (3-17). I Clippers provano a riorganizzarsi e si sbloccano con Griffin e Jordan, ma Durant riprende a macinare punti e i Thunder toccano le 15 lunghezze di vantaggio (7-22). Gli esterni di Los Angeles non incidono, con Barnes e Redick che sbagliano a ripetizione e Crawford che non entra in ritmo. La seconda tripla di Ibaka e un altro sprazzo di Westbrook portano Oklahoma al massimo vantaggio (7-29). Rivers comincia a ruotare uomini alla ricerca del quintetto giusto. Con Darren Collison e Davis, i Clippers iniziano a rosicchiare punti e a migliorare la difesa, che negli ultimi 3 minuti concede ai Thunder solo una tripla di Jackson (15-32). Ai Clippers occorre la prima metà del secondo quarto per concretizzare la rimonta. Chris Paul con 8 punti guida il parziale di 20-5 con cui i padroni di casa riaprono la partita (35-39). Una tripla di Butler è tutto ciò che viene offerto dalla panchina dei Thunder, che cominciano a soffrire Crawford. Il totem Ibaka offre però un prezioso contributo con le sue stoppate, e con un parziale di 7-2 nell'ultimo minuto i Thunder vanno al riposo lungo con un vantaggio in doppia cifra (46-57). In avvio di ripresa è ancora Durant contro tutti. Con 8 punti, KD riporta Oklahoma sul +15 (51-66). Le due squadre sembrano pagare gli sforzi dei primi 2 quarti, dando vita a una fase del match caratterizzata da una serie di errori al tiro (Paul fallisce tutte le sue 4 conclusioni) e palle perse. Il punteggio basso fa il gioco dei Thunder, a cui basta una tripla di Jackson sul finire del terzo quarto per iniziare l'ultimo quarto in vantaggio di 12 punti (63-75). Il vantaggio dei Thunder aumenta grazie al solito Durant (65-80). A 9 minuti dalla fine, i Clippers sono sotto di 16 punti (66-82) ma non si arrendono. Paul e Darren Collison sono i principale artefici della rimonta, che si conclude a 1:50 dal termine con un gioco da 3 punti di Griffin (94-94). WEstbrook entra nella fase mangiapalloni in cui risulta soltanto deleterio, forzando conclusioni a ripetizione e dimendicandosi della presenza di Durant, che quando invece ha la palla tra le mani non sbaglia. Un libero di KD dà ai Thunder l'ultimo vantaggio dell'incontro. Una tripla di Crawford e due layup di Collison consegnano ai Clippers un vantaggio di 4 punti con 33 secondi da giocare (101-97). Dopo tanti errori, Westbrook azzecca una giocata, Griffin fallisce il canestro della staffa e i Thunder avrebbero in teoria il pallone della vittoria, ma lo affidano ancora a Westbrook, la cui tripla non ha successo.
"Avevo una buona visione," dirà Westbrook commentando l'ultimo tiro. "Semplicemente, non è andato dentro."Paul e Griffin invece raccontano della determinazione con cui i Clippers hanno costruito la rimonta. "Volevamo questa vittoria. Abbiamo trovato il modo per ottenerla," afferma CP3. "Tutti hanno continuato a parlare credendo nella rimonta," dice invece Griffin. "E' stata la nostra mentalità per tutto il resto della partita. Abbiamo continuato a lottare." Il più deluso è Durant: "Abbiamo permesso che la partita ci scivolasse dalle mani. Potevamo prendere il controllo della serie."